Sentiamo spesso parlare di fissione e fusione nucleare, ma in pochi conoscono la differenza: ecco una spiegazione semplice
A volte li consideriamo sinonimi, eppure esiste una grandissima differenza tra fusione e fissione nucleare. Tu conoscevi la differenza?
Capita più spesso di quanto si pensi: termini scientifici simili che suonano quasi uguali, ma significano tutt’altro. È un piccolo tranello del linguaggio della scienza, dove una sola parola può cambiare completamente il senso di un concetto.
Nel linguaggio comune, questa confusione è comprensibile. Molti termini derivano dal latino o dal greco, e differiscono solo per un prefisso o una desinenza. Eppure, dietro a quelle sfumature ci sono mondi diversi: basta un “micro” al posto di “macro” per passare da cellule invisibili all’occhio umano a strutture grandi come galassie.
La difficoltà nasce anche dal fatto che la scienza evolve in fretta. Nuove scoperte ridefiniscono vecchi concetti, e parole un tempo chiare assumono nuovi significati. Così, ciò che era corretto dieci anni fa può oggi suonare impreciso o addirittura sbagliato.
Capire davvero la differenza tra termini simili non è solo una questione di precisione: è il modo migliore per non perdere il filo del discorso scientifico. Dietro ogni parola “sbagliata” c’è spesso un’idea affascinante che merita di essere capita fino in fondo.
Che cos’è la fissione?
Quando si parla di energia nucleare, si pensa subito a reazioni potenti, difficili da immaginare su scala microscopica. Eppure tutto parte da minuscole particelle dentro gli atomi. Le centrali nucleari che conosciamo oggi, infatti, funzionano con un processo chiamato fissione nucleare. È un fenomeno in cui un neutrone colpisce il nucleo di un atomo pesante, di solito uranio 235, e lo spezza in due nuclei più leggeri. Ma non è tutto: da questa rottura si liberano anche altri neutroni e, soprattutto, una grande quantità di energia.
Il meccanismo diventa a catena: i neutroni liberati colpiscono altri nuclei di uranio, che a loro volta si dividono, continuando il ciclo. È così che una reazione apparentemente minuscola può produrre abbastanza calore da alimentare un’intera centrale elettrica. Un equilibrio delicato, controllato con cura, perché se la catena non viene regolata, l’energia rilasciata può diventare incontrollabile.
Che cos’è la fusione?
All’opposto della fissione c’è la fusione nucleare, il processo che alimenta il Sole e le stelle. Qui non si spezzano nuclei, ma si fa l’inverso: due nuclei leggeri, per esempio isotopi dell’idrogeno, si fondono per formarne uno più pesante. Il risultato è sorprendente: il nuovo nucleo ha una massa leggermente inferiore alla somma delle masse iniziali. Dove finisce quella parte mancante? Si trasforma in energia, secondo la celebre equazione di Einstein, E = mc².
È lo stesso principio che tiene acceso il Sole da miliardi di anni: una parte della materia si converte in calore e luce. Ricreare questo processo sulla Terra è una delle grandi sfide della scienza moderna, perché richiede temperature e pressioni estreme.
