Scoperto nel 1930, Plutone è stato a lungo considerato il nono pianeta del Sistema Solare. Oggi è ufficialmente classificato come pianeta nano: scopriamo insieme perché ripercorrendo la sua affascinante storia, dalle prime ipotesi agli sviluppi più recenti.
Plutone pianeta: escluso o ancora parte della famiglia?

La storia della scoperta di Plutone
Originariamente solo teorizzato, poi osservato ed infine declassato allo status di pianeta nano: la storia di Plutone è, senza dubbio, una delle storie più affascinanti dell’astronomia moderna.
Tutto ebbe inizio all’inizio del XX secolo, quando Percival Lowell, astronomo statunitense noto per le sue ricerche su Marte, teorizzò che le oscillazioni nelle orbite di Urano e Nettuno fossero causate dall’attrazione gravitazionale di un “Pianeta X”, un corpo celeste sconosciuto situato oltre Nettuno.
Nonostante i numerosi tentativi, condotti per circa dieci anni presso l’Osservatorio di Flagstaff in Arizona, Lowell non riuscì ad osservare il corpo celeste prima della sua morte nel 1916.
Fu soltanto nel 1930 che un giovane astronomo, Clyde William Tombaugh, con grande determinazione e passione, riuscì a realizzare l’impresa che Lowell non ebbe modo di portare a termine.
Tombaugh, che proveniva da una famiglia contadina del Kansas, iniziò la sua carriera astronomica costruendo telescopi con le proprie mani. Nonostante le difficoltà economiche, che gli impedirono di frequentare l’università, la sua passione per le stelle lo portò all’Osservatorio di Flagstaff.
Nel 1929, dopo aver inviato i suoi disegni di Giove e Marte al Lowell Observatory, fu assunto per continuare le sue ricerche, che lo portarono, l’anno successivo, alla storica scoperta di Plutone, confermando definitivamente l’ipotesi che fu avanzata negli anni precedenti.
La scoperta fu annunciata ufficialmente il 13 marzo 1930, data che coincideva con l’anniversario della nascita di Percival Lowell e con la scoperta di Urano da parte di William Herschel.
Il nome “Plutone”, suggerito da una bambina inglese di undici anni, fu scelto in onore del dio dell’oltretomba, Ade. Il riferimento, infatti, si adattava perfettamente ad un corpo così lontano e oscuro e le iniziali “PL” rendevano anche omaggio a Lowell.
Le caratteristiche fisiche di Plutone
Plutone, con un diametro di circa 2.377 chilometri, è significativamente più piccolo rispetto agli altri pianeti del Sistema Solare: è persino più piccolo del nostro satellite naturale, la Luna.
La superficie del pianeta è formata da una coltre ghiacciata di metano, monossido di carbonio e azoto, mentre la temperatura oscilla tra -228 °C e -238 °C.
L’orbita è piuttosto singolare: è estremamente eccentrica ed è inclinata di 17° rispetto all’eclittica, tanto da intersecare in alcuni momenti l’orbita di Nettuno, facendo perdere per qualche tempo a Plutone il titolo di pianeta più distante dal Sole. Per completare un’intera orbita, Plutone impiega ben 247,9 anni terrestri.
I satelliti naturali scoperti finora sono 5: oltre a Caronte, scoperto nel 1978, ci sono Stige, Notte, Cerbero e Idra, scoperti più recentemente.
Tuttavia, a causa delle dimensioni simili di Plutone e Caronte, della loro vicinanza e del loro moto, alcuni astronomi suggeriscono che sarebbe più corretto parlare di un sistema planetario binario piuttosto che di un pianeta e del suo satellite

Plutone e la fascia di Kuiper
Per diversi decenni, Plutone rimase quasi un oggetto misterioso: piccolo, lontano e molto diverso dagli altri pianeti. Tuttavia, la sua sorte come “nono pianeta” iniziò a vacillare quando gli astronomi scoprirono che non era il solo corpo celeste ai confini del Sistema Solare.
Infatti, a partire dagli anni ’90, vennero individuati numerosi corpi celesti simili a Plutone in una regione oltre l’orbita di Nettuno, nota come fascia di Kuiper.
Questa vasta zona, popolata da corpi ghiacciati e residui della formazione del Sistema Solare, si estende da circa 30 a 50 unità astronomiche dal Sole.
Il primo oggetto della fascia di Kuiper fu scoperto nel 1992: da allora, il numero di corpi individuati è cresciuto rapidamente: nel 1996 se ne contavano già oltre 30, e a novembre 2007 erano più di 1000.
Perché Plutone non è più considerato un pianeta
La crescente consapevolezza dell’esistenza di numerosi corpi simili a Plutone portò la comunità scientifica a rivedere la definizione stessa di “pianeta“.
Il 24 agosto 2006, durante l’assemblea generale dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) a Praga, venne approvato il testo completo della definizione di pianeta del Sistema Solare: per essere considerato un pianeta, un corpo celeste deve orbitare attorno al Sole, essere sufficientemente massiccio da avere una forma sferica e aver ripulito la propria orbita da altri corpi.
Plutone soddisfa solo i primi due criteri, ma non il terzo: la sua orbita è condivisa con numerosi altri oggetti della fascia di Kuiper. Per questo motivo, Plutone venne declassato a “pianeta nano”, una nuova categoria che comprende anche Cerere, Haumea, Makemake ed Eris.
Plutone pianeta nano: cosa significa davvero?
Essere un pianeta nano non sminuisce di certo l’importanza scientifica di Plutone. Anzi, il suo studio continua a offrire informazioni preziose sulla formazione e l’evoluzione del Sistema Solare.
Grazie alla missione New Horizons della NASA, che ha sorvolato Plutone nel 2015, abbiamo ottenuto immagini e dati straordinari che mostrano una struttura complessa e attiva, con montagne ghiacciate, un’atmosfera sottile e, probabilmente, le prove dell’esistenza di un oceano liquido sotterraneo.
Sapevate che…
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Plutone è mai stato esplorato da una sonda spaziale?
Sì, Plutone è stato esplorato dalla sonda spaziale New Horizons della NASA, che ha sorvolato il pianeta nano nel luglio 2015, raccogliendo immagini e dati straordinari.
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Perché Plutone è considerato un pianeta nano e non semplicemente un asteroide?
Plutone è classificato come pianeta nano perché soddisfa due dei tre criteri richiesti per essere considerato un pianeta secondo l’Unione Astronomica Internazionale (IAU): orbita attorno al Sole e ha una forma sferica. Tuttavia, non ha ripulito la propria orbita da altri oggetti della fascia di Kuiper. A differenza di un semplice asteroide, Plutone possiede anche una struttura interna complessa e caratteristiche geologiche evolute.
a cura di Giada Cacciapaglia