L'acqua sembra volersi infilare sempre da tutte le parti ma sta solo seguendo un principio fisico banale. Ecco di cosa si tratta

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In molti non credono ai propri occhi. I comportamenti dell’acqua sono spesso imprevedibili: sembrano delle vere e proprie magie, ma è tutta una questione di fisica

L’acqua è in grado di sorprenderci in continuazione, caratterizzata da proprietà, sia dal punto di vista fisico, tanto quanto chimico, praticamente unici. A partire dal fatto che si tratta di una delle pochissime sostanze esistenti sulla Terra ad esistere, in natura, sottoforma di tre stati differenti: liquido, solido e gassoso. 

A seguito della trasformazione dell’acqua da liquida a solida, al contrario del comportamento mantenuto dalla maggior parte delle sostanze, che si contraggono naturalmente, aumenta di volume al raggiungimento di una temperatura inferiore ai 4°C, perché la densità del ghiaccio è inferiore a quella dell’acqua.

E’ nota scientificamente, ma non solo, per la sua capacità in quanto solvente, rivelandosi ideale per lo scioglimento di sali, gas, zuccheri e ulteriori solidi, mostrandosi fondamentale in processi quali la formazione di minerali e rocce, oppure la nutrizione delle piante.

In termini biologici, la presenza dell’acqua garantisce la sopravvivenza degli esseri abitanti la Terra e gli oceani, regolandone la temperatura e permettendo che i corsi d’acqua, attraverso il completamento del canonico ciclo, rendano possibile tutto ciò.

Un altro bizzarro comportamento dell’acqua

E vi siete mai chiesti, per esempio, perché l’acqua è capace di raggiungere lo stesso livello in ciascun vaso che la ospita, indipendentemente dalla loro forma. Questo perché la pressione al fondo del contenitore dipende dall’altezza, dalla densità e dall’accelerazione della gravità

Per questo, le caratteristiche della forma paiono totalmente ininfluenti: per il medesimo principio, applicandolo ad una circostanza in cui molti di noi si sono trovati o si troveranno frequentemente, scendere a 2 metri di profondità all’interno dell’acqua della piscina o dell’acqua marina, la pressione risulterà perfettamente identica, indipendentemente dal quantitativo effettivo che la massa idrica ospita, così come ininfluente sarà la sua distribuzione nello spazio. 

La legge che chiarisce il concetto

A spiegarcelo è la legge di Stevino, formulata dall’omonimo ingegnere e fisico belga, secondo la quale la pressione al fondo di un contenitore è direttamente proporzionale alla profondità, alla densità del liquido e all’accelerazione di gravità, come spiegato pocanzi. 

La formula che si applica in casi come questi corrisponde a p=pgh, in cui la “p” indica la pressione idrostatica, che, per l’appunto, non dipende dalla forma del suo contenitore e nemmeno dalla superficie di base, bensì solo dall’altezza del liquido stesso.

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