I social creano dipendenza: fanno così per tenerti incollato allo schermo

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La nostra quotidianità è inevitabilmente “dominata” da queste piattaforme. Ma quali sono le implicazioni dirette per il nostro sistema nervoso?

La storia del mondo contemporaneo è stata segnata in modo marcato da un vero e proprio boom che a partire dai primi anni 2000 ha riguardato i social network, capaci di diffondersi e affermarsi sui dispositivi tecnologici del globo intero, rendendosi protagonisti di una rapidissima scalata.

Tutto nasce con l’idea di garantire, soprattutto alle nuove generazioni, di esporre su una bacheca virtuale le loro idee e i loro interessi, mettendo in collegamento utenti da tutto il mondo uniti da punti comuni, che senza poter disporre di simili dispositivi mai sarebbero riusciti ad entrare in contatto.

A partire dalla loro introduzione l’intero ambito della comunicazione è stato soggetto ad una rivoluzione paragonabile soltanto a enormi invenzioni del corso storico, come quella della radio o del telefono, mutando per sempre le modalità di interazione tra le persone, anche tra capi opposti del planisfero.

Le persone si sono trovate nel bel mezzo di un evento rivoluzionario che, consapevolmente o meno, ha prodotto significativi sconvolgimenti circa il modo dei cittadini di informarsi, di lavorare, di esprimere la propria opinione o, come dicevamo già pocanzi, di mettersi in contatto con terze persone.

Perché è importante non esagerare?

Una delle problematiche, che qualcuno definirebbe controindicazioni rispetto all’utilizzo del telefono, maggiormente sollevate negli ultimi tempi riguarda soprattutto la dipendenza che i social network sono in grado di creare. Restare impalati per decine di minuti a scorrere video su TikTok, Instagram e chi più ne ha più ne metta, infatti, non è esattamente la migliore attività da far svolgere al nostro cervello. 

C’è chi addirittura sostiene si tratti di un meccanismo studiato ad hoc per tentare di tenere le nostre menti “intrappolate” su quelli stessi contenuti: ma pensandoci bene, che uno nutra tale giudizio o meno, il comportamento che finiamo per assumere corrisponde esattamente allo spauracchio sollevato. Esistono molte altre possibili attività decisamente più appaganti, soprattutto sul lungo periodo. 

Moderazione e consapevolezza

Perciò, per quanto gli smartphone abbiano semplificato le azioni della quotidianità sotto svariati punti di vista, l’utilizzo smodato dei social network potrebbe davvero rischiare di sopraffare i fruitori, i quali perderebbero totalmente di vista gli obiettivi della vita concreta e vissuta. 

Sta tutto nel comportamento, nell’attitudine di ciascuno di noi: sembra scontato, ma non tutti riescono ad impiegare, pur possedendola, l’effettiva forza mentale che li porta a riporre il telefonino nella tasca con decisione e li spinge a dedicarsi ad ulteriori attività. 

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