"Ho tagliato 12 pomodorini in un colpo solo", bel risparmio di tempo: il trucco ce lo insegna la fisica

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Tagliare una dozzina di pomodorini in un secondo sembra un trucco da chef esperto, ma in realtà è pura fisica applicata. Bastano due piattini, un coltello affilato e un po’ di ordine.

Chiunque abbia cucinato almeno una volta sa quanto possa essere fastidioso tagliare pomodorini: piccoli, scivolosi, instabili. Il loro basso attrito con le dita li rende difficili da maneggiare in sicurezza, tanto che spesso sfuggono al coltello e si trasformano in proiettili da cucina. 

Il problema è meccanico: un corpo sferico, se non bloccato, tende a rototraslare, cioè a scivolare ruotando. E questo lo rende difficile da affettare con precisione. Il gesto ripetitivo di tagliare ogni pomodorino singolarmente, oltre a richiedere tempo, aumenta il rischio di tagli accidentali. 

Non è solo una questione di abilità culinaria, ma di fisica dei corpi in movimento. La soluzione? Bloccarli in modo ordinato, impedendo loro di muoversi. Ed è qui che entrano in gioco due oggetti semplici: due piattini piani o due coperchi con bordo.

L’idea è intuitiva: si posizionano i pomodorini su un piattino, ben allineati e fermi. Poi si coprono con il secondo piattino, esercitando una leggera pressione. In questo modo i pomodorini sono vincolati tra due superfici. 

Come funziona il taglio simultaneo

Il vincolo, in fisica, è ciò che impedisce a un corpo di compiere un certo movimento. In questo caso, il secondo piattino impedisce alla sfera di sfuggire lateralmente o di ruotare, stabilizzandola.

Una volta fissati i pomodorini tra i due coperchi, basta far passare un coltello lungo la fessura tra i due bordi. L’azione della lama, spinta orizzontalmente, attraversa tutti i frutti con un solo movimento lineare. L’attrito statico tra i pomodorini e le superfici impedisce lo scivolamento, mentre il vincolo superiore garantisce la pressione necessaria per mantenere la stabilità durante il taglio.

La fisica in cucina

L’efficienza di questo gesto è evidente: da un’operazione lunga e dispersiva si passa a un’azione rapida, sicura e precisa. Non si tratta di un trucco da social, ma di una dimostrazione perfetta di meccanica classica applicata al quotidiano.

 

Questo semplice esperimento dimostra come le leggi della fisica possano migliorare gesti comuni. La dinamica dei corpi rigidi, i concetti di vincolo e attrito, l’equilibrio delle forze: tutto concorre a rendere più efficace un’azione che consideriamo banale. Anche in cucina, comprendere il comportamento dei materiali può fare la differenza tra un lavoro impreciso e un gesto ottimizzato. Viva la fisica, davvero.

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