"Faccio benzina di notte perché così risparmio": cosa c'è di vero lo dice la scienza

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Un’abitudine diffusa, ma effettivamente basata su dati concreti? Ecco perché molta gente è convinta al 100% dell’efficacia di questo trucco

Prima di recarsi a fare benzina, è fondamentale conoscere alcuni dettagli fondamentali, in modo da mettere in pratica eventuali successive accortezze, a partire dalla necessità di spegnere il motore prima che l’erogazione abbia inizio.

E’ importante sapere, poi, che recandosi presso un distributore di carburante, sarà possibile scegliere tra due modalità distinte. La prima è il servito, dove sarà direttamente un operatore preposto ad effettuare il rifornimento.

La seconda, in alternativa, è il self service, che come il nome stesso ci suggerisce implica che l’automobilista si serva da solo, pagando e procedendo all’erogazione seguendo le istruzioni fornite da ciascuna colonnina.

Una volta fatto il pieno, usufruendo le due modalità distinte e mettendo a confronto il prezzo finale, vi renderete senz’altro conto che nel primo caso il prezzo sarà leggermente più elevato, proprio per il fatto che una terza persona abbia provveduto ad erogare il servizio.

Una mossa davvero furba?

Più di qualcuno sceglie di fare il pieno alla propria automobile durante le ore serali, se non addirittura notturne, meglio ancora se in presenza di una temperatura particolarmente bassa, convinto di andare incontro ad un risparmio significativo per la propria tasca. Ma cosa c’è di vero? A livello fisico è importante sapere che quando la temperatura di un liquido diminuisce, la sua densità aumenta, portando il volume del liquido stesso a contrarsi. 

Questo processo viene definito in gergo tecnico come fenomeno della dilatazione termica. Essendo, durante la notte, la temperatura esterna più bassa rispetto al giorno, tranne alcuni estremi casi, si suppone che la temperatura della benzina, come tutti i liquidi che si trovano all’esterno, diminuisca con il passaggio dalla luce al buio notturno. 

La teoria e l’effettiva realtà

Ipotizziamo che questa si aggiri intorno ai 15°C durante il giorno e diminuisca, improvvisamente, fino a toccare gli 0°C al calare della sera. Se in presenza di un carburante contraddistinto da questo mutamento drastico, influenzato dalla dilatazione termica, ci apprestiamo a fare un pieno da 50 litri all’interno del serbatoio del nostro veicolo e andiamo successivamente ad effettuare un calcolo che pone a confronto la densità della benzina con le distinte temperature – del giorno e della notte – noteremo come la differenza di volume tra le due sarà di circa 1 litro, permettendoci di risparmiare 2 euro per ogni pieno, almeno in teoria. 

La realtà, però, ci racconta che la benzina, essendo conservata in serbatoi sotterranei sufficientemente isolati dalle temperature esterne, non sia neppure in grado di essere influenzata dalle variazioni termiche, producendo un risparmio di appena qualche centesimo sul pieno quando questo viene fatto di sera o di notte.

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