"È pericoloso avere il router del wi-fi nella propria stanza": lo hai sentito dire tante volte: la verità arriva dalla fisica

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Potrebbe avere risvolti molto pericolosi sulla nostra salute. Ma prima di fasciarci la testa, ecco la spiegazione più esaustiva e affidabile possibile

Al giorno d’oggi i router sono di fatto indispensabili per assicurarci un’efficiente connessione a Internet dei vari dispositivi che utilizziamo all’interno delle nostre case, permettendo la distribuzione del segnale a più dispositivi in contemporanea.

Ciò avviene o tramite cavi Ethernet, oppure senza la necessità che vengano utilizzati fili, soltanto sfruttando le potenzialità del Wi-Fi. Grazie alla rete mobile, all’ADSL o alla fibra, infatti, la linea Internet viene diffusa direttamente verso le nostre case.

Una volta avvenuto ciò, il segnale emanato dai vari sistemi di diffusione vengono convertiti dal modem in un formato effettivamente digitale: dopodiché, il router darà origine ad una rete Wi-Fi unica, dotata di un SSID identificativo e di una password, indispensabile per l’accesso.

Gli ultimissimi router immessi sul mercato, vale a dire quelli di nuova generazione come il Wi-Fi 6 o 6E sono capaci di assicurare una maggiore efficienza, velocità e sicurezza, raggiungendo fino a 10 Gbps e usufruendo di un’avanzata cifratura mediante WPA 3

Un utilizzo sempre più spasmodico

E’ pericoloso, quindi, mantenere il router attaccato alla presa elettrica in stanze molto frequentate, come la propria camera da letto, dove si trascorrono svariate ore nel corso della notte? Come abbiamo già avuto modo di appurare, il WI-FI svolge la principale funzione di connettere più dispositivi differenti tra di loro, scambiando dati attraverso il ricevimento e l’emissione di onde elettromagnetiche. E quali onde utilizzano i router che dispensano il WI-FI? 

Le onde radio, che la fisica identifica come non ionizzanti, ossia che non possiedono un quantitativo di energia sufficiente ad interagire con la materia, e quindi non risultano capaci di indurre a mutazioni nel DNA umano. Se, dunque, il rischio è decisamente minimo, c’è da dire che le onde radio sono comunque particolarmente intense e possono dunque favorire il riscaldamento degli organi e dei tessuti che si trovano nelle loro vicinanze. 

Vale la pena agitarsi così tanto?

Il router riceve e invia onde elettromagnetiche di potenza e di energia destinate a crollare all’aumentare della distanza. Ciò significa che maggiormente distanti risulteremo dalle stesse, inferiori saranno i rischi che correremo. 

Gli esempi più moderni di router, facilmente reperibili nei negozi di elettronica dedicati, oltretutto, possono essere regolati in termini di potenza del segnale, programmando l’accensione e lo spegnimento in anticipo, scegliendo, per esempio, di far cessare la sua attività nel corso della notte. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i livelli di esposizione ai router sono di molto inferiori ai limiti raccomandati internazionalmente e nazionalmente vigenti.

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