Cosa c’era prima del Big Bang? Le simulazioni al computer mostrano ciò che nessuno poteva vedere

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Sappiamo cos’è accaduto dopo il Big Bang, ma grazie a delle simulazioni sappiamo anche cos’è accaduto prima.

Il Big Bang è il modello scientifico che descrive l’origine dell’universo. Secondo questa teoria, tutto ciò che esiste come spazio, tempo, materia ed energia, ha avuto inizio circa 13,8 miliardi di anni fa circa da uno stato estremamente denso e caldo.

In quell’istante iniziale, l’universo non era un’esplosione nello spazio, ma l’espansione dello spazio stesso. Da allora, continua ad allargarsi, e le galassie si allontanano tra loro come puntini su un palloncino che si gonfia.

Le prove di questo scenario arrivano da più fronti: la radiazione cosmica di fondo, un tenue bagliore che permea il cosmo, e l’abbondanza di elementi leggeri come idrogeno ed elio, nati nei primi minuti dopo il Big Bang.

Oggi, studiare il Big Bang non significa solo guardare indietro nel tempo, ma cercare di capire come le leggi della fisica abbiano dato forma al cosmo. È un viaggio che unisce astronomia, fisica e filosofia, spingendo a chiedersi come dal caos primordiale sia emerso l’universo complesso che conosciamo.

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Una scoperta incredibile

L’idea che il Big Bang sia stato l’inizio assoluto di tutto non smette di incuriosire. È un’immagine potente: un istante primordiale da cui prende forma l’universo intero. Ma la domanda che rimane sospesa, quasi inevitabile, è sempre la stessa: che cosa c’era prima? Per anni la risposta è stata vaga, più filosofica che scientifica.

Oggi però, grazie a strumenti sempre più sofisticati, i cosmologi stanno iniziando ad affrontare la questione con numeri e simulazioni. Non è un compito semplice, perché significa spingersi ai limiti delle leggi della fisica, là dove anche Einstein aveva lasciato zone d’ombra.

Cosa è stato scoperto?

Per sondare queste frontiere si usa la cosiddetta relatività numerica, cioè simulazioni al computer capaci di risolvere le equazioni di Einstein in condizioni estreme. È un metodo che consente di esplorare scenari altrimenti inaccessibili: dall’inflazione cosmica agli universi ciclici che si contraggono e rinascono, fino a ipotesi più ardite come collisioni di universi paralleli o la possibilità di un multiverso. In questo senso, non si tratta più solo di speculazioni teoriche, ma di modelli testabili con dati concreti.

Un’ampia rassegna, pubblicata su Living Reviews in Relativity, mette ordine in questo campo emergente. Gli autori spiegano come la relatività numerica possa raccontare non solo le origini cosmiche ma anche l’evoluzione successiva dell’universo. La review ripercorre i progressi compiuti finora e suggerisce nuove direzioni, delineando un vero e proprio percorso per chi lavora in questo ambito.

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