Compri il pane e diventa subito duro, ogni volta ti tocca buttarlo: fai così e ritornerà fragrante, mai più sprechi
Pensi di poterlo tenere per diversi giorni, ma quando lo tiri fuori dalla dispensa lo trovi già indurito. Come fare per dare una seconda vita al pane “invecchiato?
Il pane è, sfortunatamente, tra gli alimenti destinati a perdere con maggiore rapidità la propria freschezza e fragranza, trasformandosi da pagnotta croccante fuori e soffice dentro ad un vero e proprio macigno, duro, raffermo, apparentemente irrecuperabile, già dall’oggi al domani.
Per comprendere il motivo per cui ciò accade, bisogna concentrarsi su due fattori specifici. Il primo è dato dall’umidità, che perdendosi nel corso della conservazione porta il pane a diventare raffermo, nonostante ci sia da evidenziare che anche in caso di inibizione della perdita, il pane sia destinato al medesimo processo.
Ad incidere in maniera specifica è il modo in cui l’amido e l’umidità reagiscono entrando in contatto. Infatti, la consistenza del pane deve essere attribuita ad una reazione chimica particolarmente complessa che avviene proprio tra le molecole di amido possedute dal grano e l’acqua.
La presenza elevata di calore porta ad una scomposizione dell’amido, che a questo punto riesce ad assorbire l’acqua in maniera più omogenea, risultando caratterizzato da una consistenza più morbida. Ma il processo di raffreddamento del pane conduce, inevitabilmente, ad un ostacolo in tale processo, dato che piano piano l’umidità comincia a venire rilasciata.
Salvare la pagnotta è comunque possibile
Ma se i metodi di conservazione non potranno aiutare a sufficienza i consumatori a mantenere la fragranza del pane invariata anche durante i giorni successivi la sua produzione e il suo acquisto, esiste uno specifico trucco che permetterà di ridare nuova vita alla pagnotta rafferma, permettendole di riacquisire la croccantezza che l’aveva contraddistinta.
Per farlo bisognerà, ovviamente, estrarre dalla busta o dal portapane, in base a dove l’avete riposta, la pagnetta residua, bagnandola sotto il getto dell’acqua corrente in modo rapido, inumidendola. Una volta fatto ciò, preparate una teglia coperta con carta da forno, dove andrete a sistemare proprio il pane inumidito, la cui destinazione successiva sarà proprio il forno, ventilato a 200°C per appena dieci minuti.
Combatti anche tu lo spreco
Ma, attenzione, perché nel corso della cottura, e precisamente due minuti prima che la stessa giunga al termine, sarà fondamentale girare il pane, favorendone un’asciugatura migliore e semplificata. Una volta estratto dal forno, il prodotto possederà grossomodo le stesse caratteristiche che lo avevano contraddistinto proprio appena dopo essere uscito dal forno del panettiere.
Un procedimento dal risultato assicurato per andare contro agli sprechi alimentari, che sfortunatamente riguardano il pane più di moltissimi altri prodotti di consumo per via, come abbiamo già avuto modo di comprendere, proprio della sua composizione e della sua struttura. A scriverlo è Busky Bakery.
