C'è una nube nascosta nell'universo che sta alimentando il centro della nostra galassia: ecco cosa hanno osservato gli astronomi

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La notizia ha lasciato gli astronomi a bocca aperta. Sembra che la nostra galassia dipenda da questa nube.

Quando parliamo di nubi nell’universo, non dobbiamo immaginare quelle che vediamo nel cielo terrestre. Là fuori, nello spazio profondo, le nubi sono giganteschi ammassi di gas e polveri che si estendono per anni luce, spesso invisibili all’occhio umano ma rivelate dai telescopi.

Queste nubi, chiamate nebulose, sono i luoghi dove le stelle nascono e muoiono. La gravità condensa il gas fino a formare nuove stelle, mentre le esplosioni stellari arricchiscono la nube con nuovi elementi, alimentando un ciclo continuo di trasformazione.

Non tutte le nubi sono uguali: alcune brillano illuminate da stelle vicine, altre appaiono scure perché assorbono la luce, altre ancora si manifestano con spettacolari colori dovuti a diversi gas ionizzati. Ognuna racconta una fase diversa della vita cosmica.

In un certo senso, queste nubi sono l’officina chimica dell’universo: da esse provengono gli atomi che compongono pianeti, rocce e persino noi stessi. Guardarle significa osservare le radici profonde della nostra origine cosmica.

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Una struttura complessa e vivace

Quando si pensa alla Via Lattea, viene spontaneo immaginare un insieme ordinato di stelle, pianeti e nebulose ben conosciute. Eppure ogni tanto la galassia sorprende con rivelazioni che ribaltano le certezze, mostrando quanto vasto sia ancora il territorio inesplorato. Nonostante le mappe sempre più precise, restano intere regioni che sembrano voler restare nell’ombra.

È proprio in questo contesto che è emersa una scoperta notevole: una nube molecolare di dimensioni davvero impressionanti, rimasta nascosta fino a poco tempo fa. Non si tratta soltanto di un ammasso di gas e polvere, ma di una struttura complessa e vivace, che costringe gli astronomi a rivedere alcune ipotesi sulla dinamica della materia nelle profondità galattiche.

Di cosa si tratta?

Come riportato da Science Daily, la nube è stata ribattezzata “Midpoint” (M4.7-0.8) e si estende per circa 60 parsec, ovvero quasi 200 anni luce. È stata identificata grazie alle osservazioni del Green Bank Telescope della National Science Foundation, che ne ha svelato la vera natura dopo anni in cui la sua esistenza era passata inosservata. Si trova lungo una dust lane, un vero e proprio corridoio di gas e polveri che convoglia materiale verso il cuore della Via Lattea. Questo la rende una sorta di stazione intermedia nel viaggio della materia dal disco galattico al suo centro.

All’interno, la nube rivela un’attività frenetica: densi grumi di gas che fungono da semi per nuove stelle, come il Knot E che potrebbe essere un raro frEGG, globulo di gas libero minacciato dall’erosione della radiazione stellare. Non mancano fenomeni curiosi come un maser naturale, cioè un laser a microonde creato dalla stessa nube. A tutto questo si aggiunge una struttura a guscio, probabilmente modellata dall’energia di antiche stelle in esplosione, e gas estremamente turbolento, un marchio tipico delle regioni prossime al centro galattico. Nel complesso, la Midpoint si presenta come un laboratorio naturale per osservare i primi stadi della formazione stellare e per comprendere meglio i meccanismi con cui le galassie alimentano il proprio nucleo.

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