Gli allenamenti planetari sono un fenomeno celeste che affascina da sempre. Cosa possiamo dire a riguardo?
Allineamenti planetari: la guida di un fenomeno raro e affascinante

Che cos’è un allineamento planetario e quanto è raro
Un allineamento planetario si verifica quando da un certo punto di vista, come ad esempio il nostro dalla Terra, tre o più pianeti appaiono disposti grossomodo lungo la stessa direzione nel cielo. Quando capita, guardando il cielo i pianeti sembrano vicini ed allineati in una certa porzione della volta celeste, ma l’allineamento non è quasi mai perfetto. La rarità dell’evento cresce all’aumentare del numero di corpi coinvolti: osservare due pianeti vicini è abbastanza comune (una cosiddetta congiunzione), ma osservarne in fila tre o più richiede configurazioni orbitali che si verificano tanto più di rado quanti più sono i pianeti implicati. Un esempio emblematico si ebbe il 10 marzo 1982, quando tutti i pianeti si sparsero lungo un arco nel cielo, sotto un angolo di circa cento gradi: uno spettacolo distribuito su una notevole porzione di cielo, con una configurazione che si ripete ogni circa 200 anni.
Il ruolo cruciale del punto di vista nell’osservazione degli allineamenti
La possibilità di testimoniare un allineamento dipende fortemente da dove ci si trova nel Sistema Solare: l’inclinazione dei piani orbitali rispetto al piano dell’eclittica (il percorso apparente del Sole sulla sfera celeste nel corso di un anno) varia da pianeta a pianeta (Mercurio 7°, Venere 3.4°, Marte 1,85°, Giove 1,3° e così via), rendendo impossibile che tutti si trovino su una stessa linea facilmente identificabile. Un allineamento “perfetto” richiederebbe quindi identiche longitudini e latitudini, condizioni praticamente irrealizzabili in natura. Inoltre un allineamento perfetto oscurerebbe del tutto uno o più dei pianeti che si vanno a trovare in fila tra loro. Quindi la condizione davvero favorevole per vedere dei pianeti che vanno ad “allinearsi” è che questi si trovino da uno stesso lato del Sistema Solare, ponendosi ben in vista dal punto di osservazione, che per noi è la Terra.
Il rover Curiosity, posizionato nel cratere Gale su Marte, ha registrato un caso unico di allineamento extraterrestre: il 3 giugno 2014 ha fotografato il transito di Mercurio davanti al Sole, visibile dal suolo marziano ma non dalla Terra, segnando il primo allineamento mai documentato da un robot su un altro pianeta.
Allineamenti planetari: strumenti per l’esplorazione e la verifica scientifica
Gli allineamenti planetari non sono soltanto eventi spettacolari per chi alza lo sguardo, ma offrono anche opportunità straordinarie per la scienza e l’esplorazione spaziale.
I viaggi interplanetari possono essere favoriti dal fatto che i pianeti si trovino tutti da una stessa parte rispetto al sole: nel 1977, le missioni Voyager 1 e 2 sfruttarono una configurazione dei pianeti esterni che si verifica circa ogni 176 anni, per ottenere più spinte gravitazionali successive. Dopo il lancio, Voyager 2 passò per Giove (1979), Saturno (1981), Urano (1986) e Nettuno (1989), mentre Voyager 1 raggiunse Giove (1979) e Saturno (1980). Senza l’allineamento, le sonde avrebbero richiesto carburante e tempi molto maggiori, rendendo ben più difficili le missioni nei confini più distanti del sistema solare. Un’altra occasione in cui l’allineamento di più pianeti venne in uso fu per testare sperimentale la relatività generale: il 29 maggio 1919 un’eclissi totale di Sole permise ad Arthur Eddington ed al suo team di misurare lo spostamento apparente delle stelle vicine al disco solare. La deflessione fu di circa 1,75 secondi d’arco, in linea con le previsioni di Albert Einstein, mentre la fisica newtoniana ne indicava solo metà del valore osservato. L’allineamento fra Sole, Luna e Terra fu il palco di una delle conferme più decisive per la teoria della relatività generale.
Appuntamento mattutino: l’allineamento del 10-11 agosto 2025
Nelle prime ore del 10 e dell’11 agosto 2025 si potrà osservare un nuovo allineamento di pianeti al sorgere del giorno, verso est-nordest fino a sud, da pochi gradi sopra l’orizzonte fino a metà altezza nel cielo, potranno essere individuati: Mercurio in prossimità di Giove e quest’ultimo vicino Venere, Urano, e Nettuno vicino a Saturno. Urano e Nettuno necessitano di strumentazione adeguata per essere visti, ma avere quattro pianeti tutti visibili in un solo colpo ad occhio nudo, ed altri due visibili con gli strumenti giusti, è un bel bottino, anche se non saranno tutti perfettamente in linea!
Sapevate che…
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L’allineamento dei pianeti può avere effetti sulla Terra?
La risposta è no, le distanze sono troppo grandi perchè possa prodursi un qualsivoglia effetto, ed in ogni caso la gravità solare domina tutto. Allo stesso modo non ci sono effetti sul sistema solare che non viene turbato da simili eventi. Ugualmente non ci sono effetti sul comportamento umano se non di autosuggestione.
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Che differenza c’è tra allineamento e congiunzione?
Si parla di congiunzione quando ci sono due corpi celesti che appaiono vicini, mentre di solito si riserva la parola allineamento quando ci sono almeno tre pianeti.
a cura di Gianfranco Longo