Siamo pronti a dare la caccia ai neutrini: questa mega struttura sotterranea è pronta a partire

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L’ennesimo significativo passo avanti nell’ambito scientifico. Una tecnologia come questa non si era mai vista prima d’ora

I neutrini, appartenenti alla famiglia dei leptoni, sono un esempio di particelle subatomiche elementari caratterizzate da una massa vicina allo zero, seppur non totalmente nulla, nonché dal fatto di essere prive di carica elettrica.

Questa peculiarità impedisce loro di interagire con le forze elettromagnetiche, riuscendo a farlo esclusivamente attraverso la forza di gravità e la forza nucleare debole, il che le rende molto difficili da rilevare.

La loro importanza risiede nella capacità di condurci informazioni direttamente da fenomeni distanti anni luce rispetto a noi, che sarebbe dunque impossibile osservare e comprendere facendo affidamento unico sulla stessa.

In termini di sperimentazione concreta, sul campo, sappiate che anche per cercare di catturarne ed ingabbiarne un quantitativo esiguo, gli esperti devono spendersi con esperimenti estremamente dispendiosi, non sempre convinti di arrivare a risultato.

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Fruttuosi risultati dietro ad un audace 

Lo scorso 26 Agosto l’esperimento JUNO, acronimo che indica Jiangmen Underground Neutrino Observatory, vale a dire un osservatorio sotterraneo situato nelle profondità della Cina sud-orientale, ha completato il riempimento di circa 20.000 tonnellate di scintillatore liquido, consentendo di effettuare un drastico passo nel merito della conduzione di esperimenti di neutrini su larga scala. 

Localizzato a 700 metri di profondità, nei pressi della città di Jiangmen, la funzione svolta è quella di osservare i neutrini prodotti dalle vicine centrali di Taishan e Yangjiang, procedendo alla misurazione dello spettro energetico delle stesse.JUNO sarà in grado di chiarire definitivamente il discorso relativo all’ordinamento delle masse, ossia, tenendo conto dell’esistenza di tre tipologie distinte di neutrini, se il terzo tipo risulti essere più o meno pesante degli altri due. 

L’impegno dell’Italia nell’ambizioso progetto

Paolo Lombardi della sezione INFN di Milano ha sottolineato come i rigorosi requisiti di ultra-purezza radioattiva e di trasparenza siano risultati perfettamente soddisfatti, con gli impianti di purificazione realizzati dall’INFN stesso dimostratisi perfettamente funzionanti al fine di raggiungere una qualità di scintillatore molto elevata, perfettamente in linea con gli standard richiesti. 

L’ordinamento della massa, inoltre, garantirà di accumulare numerosi dati, che andranno indubbiamente a rivelarsi cruciali ai fini dell’ambito della conoscenza quantitativa del processo di oscillazione. Sebbene la proposta e l’approvazione da parte della CAS (Accademia Cinese delle Scienze) siano avvenute nel 2008, circa la concretizzazione dell’esperimento JUNO, l’INFN avrebbe aderito all’iniziativa soltanto nel 2014, ottenendo, comunque, la palma di primissimo istituto straniero a prendervi parte. L’anno seguente, per le nove stagioni successive, hanno avuto luogo invece il processo di costruzione del laboratorio sotterraneo e del rilevatore. A scriverlo è il sito ufficiale dell’INFN.

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