Scoperto un semplice trucco casalingo per rilevare l’Alzheimer prima dei sintomi: bastano 3 minuti

Bastano veramente pochi minuti. Grazie a questo trucco, si può capire se si ha a che fare con questa malattia.
L’Alzheimer si manifesta spesso in punta di piedi, con piccoli vuoti di memoria che all’inizio possono sembrare distrazioni comuni. Dimenticare un appuntamento, ripetere la stessa domanda più volte o smarrire oggetti di uso quotidiano sono tra i segnali iniziali più riconoscibili.
Con il tempo, però, il disturbo si allarga e coinvolge la capacità di ragionare. Attività semplici come fare la spesa, organizzare le finanze o seguire una ricetta diventano improvvisamente complicate. Anche trovare le parole giuste può trasformarsi in un ostacolo.
Non meno importanti sono i cambiamenti nel comportamento. Ansia, irritabilità, perdita di interesse per le relazioni sociali o momenti di confusione emotiva accompagnano spesso la malattia, alterando profondamente la vita quotidiana.
Nelle fasi più avanzate, l’Alzheimer compromette in modo grave l’autonomia. Parlare, muoversi con sicurezza, nutrirsi o prendersi cura di sé diventa difficile, fino a richiedere un’assistenza costante.
Una situazione da non sottovalutare
Quando si pensa alla diagnosi dell’Alzheimer, viene subito in mente una lunga trafila di esami clinici, test di memoria, questionari interminabili. Un processo spesso vissuto come pesante e difficile, sia per chi lo affronta sia per chi assiste. Per questo, l’idea che bastino pochi minuti per cogliere i primi segnali della malattia sembra quasi incredibile, qualcosa di troppo semplice per essere vero.
Eppure, negli ultimi mesi, è emersa una tecnologia che promette di cambiare questa percezione. Si tratta di un test rapido, basato su onde cerebrali, che può essere svolto senza stress e persino nel salotto di casa. Una prospettiva che apre scenari nuovi, in cui la prevenzione non è più legata solo alle grandi cliniche ma diventa accessibile a chiunque.
Cosa è stato scoperto?
Il test si chiama Fastball EEG ed è stato sviluppato dall’Università di Bath in collaborazione con Bristol. Funziona in modo curioso: il paziente guarda una serie di immagini, mentre un semplice elettroencefalogramma registra le reazioni del cervello. Non c’è bisogno di rispondere, parlare o ricordare nulla, perché il cervello reagisce automaticamente a ciò che riconosce. In appena tre minuti, questo metodo è in grado di distinguere chi ha un lieve decadimento cognitivo amnestico (MCI) da chi non presenta problemi, rilevando segnali precoci spesso invisibili agli altri test tradizionali.
La novità non è solo nella velocità. La possibilità di svolgerlo a casa, senza apparecchiature ingombranti o contesti ospedalieri, rende il Fastball un’opzione pratica per individuare in anticipo chi rischia di sviluppare Alzheimer. Questo è fondamentale perché nuovi farmaci, come donanemab e lecanemab, hanno efficacia soprattutto nelle fasi iniziali della malattia.