Gli astronomi hanno catturato un bagliore cosmico da record, mai registrato uno così potente: arriva da molto vicino

E’ stato un segnale potentissimo, un lampo radio da record arriva da lontanissimo, a milioni di anni luce da noi.
I lampi radio veloci, detti anche FRB (Fast Radio Bursts), sono tra i fenomeni più misteriosi che arrivano dallo spazio profondo. Si tratta di brevissimi impulsi di onde radio, che durano appena una frazione di secondo, ma sprigionano un’enorme quantità di energia.
Questi segnali sono stati scoperti poco più di quindici anni fa e da allora hanno acceso la curiosità degli astronomi. La loro origine non è ancora del tutto chiara, anche se molti indizi puntano verso stelle di neutroni particolarmente attive, come le magnetar.
Alcuni lampi si ripetono a intervalli irregolari, altri invece sembrano eventi isolati. Questa varietà rende ancora più affascinante il fenomeno e suggerisce che potrebbero esserci diverse cause dietro di essi.
Studiare gli FRB non significa solo inseguire un enigma cosmico: questi segnali possono infatti diventare strumenti preziosi per sondare il gas intergalattico e ricostruire la mappa della materia nell’universo. Una piccola finestra radio, insomma, che apre grandi prospettive.
Una scoperta incredibile
A volte l’universo sorprende con eventi che sembrano usciti da un romanzo di fantascienza. È il caso dei lampi radio veloci, quei misteriosi segnali che attraversano il cosmo in frazioni di secondo, lasciando dietro di sé più domande che risposte. Non è raro che vengano scoperti nuovi episodi, ma ogni tanto ne appare uno così eccezionale da costringere gli astronomi a fermarsi e ripensare alle proprie certezze.
L’ultimo esempio è stato battezzato con un soprannome che la dice lunga: RBFLOAT, acronimo scherzoso per Radio Brightest Flash Of All Time. Un lampo radio che ha superato qualsiasi record di luminosità conosciuto finora e che, per giunta, non proviene da un angolo remoto dell’universo, ma da una distanza tutto sommato “di casa” in termini cosmici.
Cosa dicono i ricercatori
Secondo quanto riportato da MIT News, questo impulso straordinario è stato rilevato il 16 marzo 2025 dal radiotelescopio CHIME. L’intensità era così elevata che inizialmente si è pensato a una banale interferenza terrestre, salvo poi confermare che la sorgente era autentica. Grazie ai telescopi “Outriggers”, collegati a CHIME, è stato possibile localizzare con grande precisione l’origine del segnale: la galassia a spirale NGC 4141, situata nell’Orsa Maggiore a circa 130 milioni di anni luce.
Il passo successivo è stato affidato al James Webb Space Telescope, che ha puntato l’occhio infrarosso sulla regione d’origine, un’area grande circa 45 anni luce. Qui è stato identificato un oggetto luminoso che potrebbe essere una stella massiccia a metà della sua vita o una gigante rossa ormai prossima alla fine. Non si tratta però di candidati tipici per i lampi radio, motivo per cui le ipotesi restano aperte: potrebbe esserci una stella compatta in coppia con una compagna più grande, oppure la vera responsabile potrebbe essere una magnetar nascosta nelle vicinanze.