Sapevate che, mentre in Italia andiamo a dormire, nello stesso momento la gente in Giappone sta facendo colazione? Di sicuro non è perché in Giappone siano pazzi, ma effettivamente mentre da noi è notte, dall’altra parte del mondo il Sole è già in piedi da un bel pezzo! Scopriamo insieme come viene misurato il tempo in giro per il mondo e quindi come funzionano i fusi orari.
Fusi orari mondo: come funziona il tempo sulla Terra

Cosa sono i fusi orari e perché esistono
I fusi orari sono fette longitudinali del globo terrestre in cui viene adottato lo stesso orario, che cambia per ogni diverso fuso orario. Le necessità che ha spinto alla loro introduzione risiedono in motivi politici, economici e nella necessità di unificare globalmente la percezione di un certo orario.
Prima dell’adozione del sistema internazionale dei fusi orari, il tempo era misurato nelle varie località del mondo basandosi su mezzi che sfruttavano il moto apparente del sole, come ad esempio la meridiana.
In base alla latitudine, allora, l’orario fra due città, anche molto vicine fra loro, poteva essere diverso, anche con differenze di minuti e non per forza di ore intere.
Per calcolare le differenze di orario fra una città ed un’altra a diverse longitudini è importante sapere che il Sole ci impiega circa un’ora per spostarsi di 15 gradi longitudinali, circa 4 minuti per spostarsi di un grado e quindi circa 4 secondi per spostarsi di un primo.
La differenza di orario fra due città italiane come Venezia e Torino, ad esempio, risultava essere circa di 19 minuti, differenza attualmente azzerata dalla convenzione dei fusi orari.
Finché le comunicazioni e gli spostamenti fra i vari luoghi del mondo erano molto lente, il sistema dell’ora vera locale non era un grande problema. Con l’avvento delle rivoluzioni industriali, però, i primi treni e la sempre maggiore velocità di comunicazione e spostamento, si ritenne necessario trovare un modo comune per misurare il tempo che rendesse più agevole la vita sempre più globalizzata.

Fusi orari e rotazione terrestre
La Terra compie una rotazione completa, cioè ruota di 360 gradi, attorno al proprio asse ogni circa 24 ore, che è appunto la durata di un giorno. Dividendo, quindi, 360 per 24, si ottengono 24 fette verticali dall’ampiezza di 15 gradi ciascuna: ognuna di queste fette è un fuso orario, corrispondente ad un preciso orario del giorno.
Ogni fuso orario si riferisce per convenzione all’ora corrispondente a quella del suo meridiano centrale. Questo significa che, nello stesso fuso orario, ci sono città il cui orario vero locale sarebbe in anticipo o in ritardo rispetto a quello stabilito convenzionalmente: si spiega in questo modo il perché, in città a diverse longitudini che appartengono allo stesso fuso orario, il Sole tramonti ad orari diversi pur avendo le due città “lo stesso orologio”.
Il fuso orario, infatti, è puramente una convenzione e non esprime precisamente in tutti i luoghi della sua zona la stretta correlazione fra l’ora del giorno ed il momento della giornata in base alla posizione del Sole, come era invece in passato.
Come vengono calcolate le differenze di orario nel mondo
Il punto di riferimento mondiale per il sistema dei fusi orari è il meridiano di Greenwich, anche chiamato meridiano fondamentale, a cui corrisponde il tempo coordinato universale (UTC), cioè il fuso orario base rispetto al quale sono definiti tutti gli altri. Nei dodici fusi orari ad ovest dell’UTC, il tempo diminuisce progressivamente di un’ora, mentre nei dodici ad est dell’UTC il tempo aumenta progressivamente di un’ora.
A Tokyo, ad esempio, che si trova ad una longitudine di circa 140 gradi, vale l’UTC +9, ovvero se a Greenwich sono le 13:40, a Tokyo sono le 21:40. Stesso ragionamento vale ad esempio per Bogotà, che si trova ad una longitudine di circa -74 gradi: vige l’UTC -5, ovvero se a Greenwich sono le 15:30, contemporaneamente a Bogotà sono le 10:30.
I fusi orari nella pratica: aggiustamenti locali ed ora legale
La determinazione dei fusi orari di tutte le località del mondo, però, non è stata fatta dividendo il globo in 24 spicchi identici: se così fosse, avremmo Stati (o in alcuni casi anche città) divisi di netto in più fusi orari, anche in casi di Stati piccoli come l’Irlanda o la Guyana Francese.
La realtà è che, per motivi geopolitici, economici e storici, i fusi orari attualmente in vigore sono 39 e non 24: in alcuni casi, come quello di molti paesi del centro Europa, le linee del fuso orario sono state modificate per motivi politici durante la Seconda guerra mondiale o, ad esempio, esistono paesi molto estesi come la Cina che adottano un solo fuso orario e paesi come la Russia che, invece, hanno diversi fusi orari a dividere il loro territorio.
Come se non bastasse, esistono paesi, come l’Italia, nei quali per un periodo dell’anno entra in vigore l’ora legale, convenzione utile a risparmiare energia nei mesi più soleggiati dell’anno e che sposta le lancette dell’orologio un’ora avanti, confondendo ulteriormente il panorama generale degli orari del mondo.
Sapevate che…
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Esistono paesi che hanno un fuso orario… a metà?
L’India, ad esempio, essendo a cavallo fra due fusi orari, adotta un fuso orario UTC +5:30, così come anche il Nepal, che invece adotta un orario UTC +5:45!
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Esiste un’isoletta con due orari diversi?
L’isola di Märket, tra Svezia e Finlandia, è di proprietà di entrambe le nazioni, che però adottano un diverso fuso orario. La piccola isola, dall’estensione di poco più di 3 ettari (pensate che il comune meno esteso d’Italia, Atrani, è grande il quadruplo, con un’ estensione di circa 12 ettari) ha il suo territorio diviso in due zone, che segnano sull’orologio un’ora di differenza.
a cura di Nicola Salvemini