Una sauna potrebbe salvare le specie a rischio: l'idea bizzarra di un gruppo di scienziati australiani

E’ questa l’ultima proposta ipotizzata da un team di esperti. Questa specie animale sarebbe, altrimenti, destinata a scomparire per sempre.
C’è chi quando deve scegliere cosa fare al fine di trascorrere qualche ora nel relax più totale sceglie di affidarsi ai “poteri” della sauna. Parliamo di un trattamento di benessere che prevede l’esposizione del proprio corpo a elevate temperature.
Queste, di solito oscillano tra i 70°C e i 100°C, con le saune che, dipendentemente dalla tipologia, sono caratterizzate da quantitativi di umidità variabile. Rilassamento del corpo e della mente, oltre che benefici diretti sul nostro corpo.
Oltre ad una significativa “liberazione” dallo stress, le saune migliorano, infatti, anche la circolazione, poiché il calore presente favorisce la vasodilatazione, con il sudore prodotto a seguito dell’esposizione ad alte temperature che aiuta ad eliminare le tossine.
La pelle risente beneficamente dell’effetto del sudore, risultando purificata dall’azione e dalle caratteristiche dello stesso. Inoltre, gli sportivi, anche a livello agonistico, scelgono di affidarsi alla sauna per recuperare l’integrità fisica ed alleviare la fatica post allenamento, soprattutto a livello articolare e muscolare.
L’inusuale (ma potenzialmente efficace) proposta
Ma ecco palesarsi la possibilità che il medesimo procedimento possa essere utilizzato anche in ambito faunistico e biologico. Il biologo Anthony Waddle, supportato dal contributo di appassionati e studenti, si è mobilitato in prima persona tra i sobborghi periferici di Sydney, principale città dell’Australia, concentrandosi soprattutto nelle zone più umide e in corrispondenza delle nottate più afose, al fine di individuare la presenza delle Litoria aurea, ossia rane campanella verdi e dorate.
Lo ha fatto in modo da prelevarle e testare su loro un’innovativa proposta, che potrebbe favorire la loro sopravvivenza rispetto al processo di estinzione a cui sembrano ormai definitivamente destinate. Il team di Waddle ha pubblicato uno studio volto ad evidenziare come l’infezione fungina chitride, potenzialmente mortale per questi caratteristici animali, possa essere debellata soltanto attraverso una “seduta in un recinto caldo”.
Quali sviluppi attendersi per il futuro?
Questa ipotesi ha dato la possibilità di avviare una collaborazione tra la Macquarie University di Sydney e le comunità e i partner locali. Pensate che la diffusione delle infezioni da funghi chitridioidi sono già state responsabili del declino di oltre 500 specie di rane, oltre che della totale estinzione di addirittura 90. Quanto appreso secondo lo studio, dunque, ci consegna una realtà che, se sfruttata a dovere, sarebbe capace di rivelarsi fruttuosa e benefica nell’ambito della conservazione e della sopravvivenza delle specie: il fungo, infatti, essendo sensibile al calore, potrebbe essere eliminato in presenza di determinate condizioni termiche, come ad una temperatura pari a 28°C, sufficienti a limitare la crescita. Come pubblicato sulla rivista Nature, per questo il trattamento in sauna viene indicato come, potenzialmente, uno dei più efficienti in assoluto, oltre che rapido. Potrebbero essere sufficienti soltanto alcune ore giornalmente o settimanalmente per notare immediatamente i frutti prodotti. Questo procedimento, si auspica, dovrà concretizzarsi soprattutto concentrandosi sugli esemplari femminili, in quanto alla base della traiettoria prolifica di una popolazione.