Spezzare uno spaghetto in due è impossibile, provaci anche tu: il motivo è sorprendente

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Sembra una sfida di semplicissima esecuzione: ma basta provare per lasciare cadere questo mito. Si trasformerà in un’impresa irraggiungibile, anche per le mani più abili!

 

Tra i simboli culinari che l’Italia esporta con maggiore orgoglio all’estero figura, senza dubbio in cima a questa peculiare classifica, la pasta, e più in particolare il formato degli spaghetti. In qualunque latitudine del mondo si conoscono, ma ognuno vi associa diversi metodi di condimento, odori, sapori e ricordi.

E’ proprio la caratteristica della neutralità nel gusto a renderli ideali per molteplici combinazioni, spesso anche apparentemente azzardate. Se il grande classico è ovviamente il pomodoro, che si tratti di sugo o di condimento a tocchetti, non sono di certo da demonizzare versioni che spingono ancor di più sui sapori degli ingredienti.

 

Pensate alla carbonara, ricchissima di gusto, o agli spaghetti allo scoglio, nei quali i reali protagonisti, potremmo dire a pari merito, sono la sapidità e il sapore marittimo. Ma senza la loro caratteristica forma sarebbe ostico anche trattenere i condimenti a dovere. Insomma, nulla è lasciato al caso.

Diciamolo, poi, non servono chissà quali abilità culinarie per produrre un risultato gustoso. La semplicità è soltanto l’ennesimo, ma forse tra i più importanti, aspetto che rendono gli spaghetti una scelta sempre vincente. Pronti in pochi minuti, se la dispensa e il frigo di casa dovessero risultare totalmente vuoti, basteranno anche un filo d’olio e un po’ di parmigiano per rendere la ricetta gustosa.

E voi, ci avete mai provato?

Avete mai provato a spezzare uno spaghetto in due? Alcune preparazioni lo richiedono specificamente, dunque se dovesse mai esservi capitato vi sarete sicuramente resi conto dell’impossibilità nel renderlo perfettamente diviso a metà, oltretutto in soli due pezzetti. 

 

A spiegare perché ciò accade sono stati due fisici, che nel 2005, hanno spiegato che nel momento in cui spezziamo uno spaghetto provochiamo una prima frattura, dalla quale si propagano, sia a destra, sia a sinistra, varie onde flessurali, che a loro volta generano svariate fratture in molti punti diversi dello spaghetto. 

 

Un discorso di enorme interesse

 

Tale studio, concentrato proprio su questo aspetto, si inserisce in un discorso decisamente più ampio: parliamo della meccanica della frattura, branca tra le più innovative ed interessanti della scienza dei materiali. Provando a fare questo esperimento a casa vi renderete immediatamente conto dell’impossibilità nell’eseguire la sfida. 

Attenzione, però, perché i vari frammenti di spaghetti risultanti dai differenti tentativi potranno essere ridotti in porzioni ancora più minime e utilizzati in cucina, ad esempio una minestrina in brodo, ideale soprattutto nelle giornate autunnali o invernali che ci stiamo apprestando a vivere nel corso dei prossimi mesi.

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