"Sono più di 80", la scoperta ha lasciato senza parole gli scienziati: li hanno scoperti dove nessuno se li aspettava
Neanche gli scienziati stessi se ne sarebbero mai aspettati così tanti. La loro importanza è fondamentale per dare una risposta a quesiti ancora poco chiari
Sono state molteplici le scoperte avvenute nel corso dei secoli che hanno lasciato totalmente stupiti, quasi interdetti, i ricercatori stessi. Circostanze assurde da credere che hanno colto alla sprovvista anche le menti più esperte e navigate.
Ad esempio, l’intera comunità o quasi conveniva comunemente sull’ipotesi, ormai divenuta sempre più certezza, secondo la quale l’Universo avesse proceduto a rallentare a seguito del Big Bang. Ebbene, l’imprevedibile presenza dell’energia oscura, al contrario, ha influenzato l’espansione in modo molto più velocizzato.
O, più recentemente, alla primissima immagine catturata nella storia di un buco nero, ossia M87*, avvenuta nel 2019 e seguita soltanto un triennio più tardi dallo storico rilevamento fotografico dell’ospite supermassiccio situato al centro della nostra Via Lattea, Sagittarius A*.
Chiaramente l’imprevedibilità può prendere il sopravvento in numerosi ambiti di studio, sviluppo e ricerca, non limitandosi esclusivamente al mondo scientifico, aerospaziale o astrologico. La geologia e la geografia sono forse i due esempi più validi a favore di questo discorso.
Una scoperta incredibile
Una ricerca pubblicata su Nature Communications ha svelato la presenza di laghi subglaciali, quasi un centinaio, situati in una posizione nascosta, sotto la più grande massa ghiacciata che il Pianeta Terra ospita, le cui informazioni custodite potrebbero rivelarsi fondamentali per comprendere maggiori dettagli circa la struttura ghiacciata dell’Antartide e la capacità di influenzare la stabilità tra i ghiacci. Entrare nel vivo della questione è stato possibile usufruendo dei dati, raccolti nel corso di circa un decennio, derivanti direttamente dal satellite ESA CryoSat. Lanciata nel 2010, si tratta di una missione inserita nel contesto del più articolato programma FutureEO, e ha da sempre ricoperto la funzione di sistema monitoratore della variazione dell’altezza delle calotte glaciali dei ghiacciai sparsi nell’intero globo, fruendo di uno specifico altimetro radar capace di rilevare fino ad ogni minuscola variazione della superficie.
Un processo estremamente curioso
Secondo ciò che è stato possibile comprendere, i laghi subglaciali attivi si svuotano e si riempiono in continuazione, come se stessero seguendo un ciclo, alimentando numerosi punti di domanda circa ciò che avviene al di sotto della propria superficie. In questo modo sono state rilevate molteplici variazioni localizzate proprio nell’altezza della superficie antartica, la quale è stata sorpresa ad aumentare e diminuire in correlazione al riempimento dei laghi e allo svuotamento della base della calotta stessa. Tali cicli rappresentano un evento determinante nel merito dei differenti modelli climatici, perché attraverso il loro monitoraggio per gli scienziati sarà possibile comprendere maggiormente le interazioni degli stessi. A riportarlo è l’ESA.
