Se vuoi imparare a nuotare devi far attenzione alla posizione della mano, devi metterla così, parola di nuotatore
Questo consiglio ti permetterà di imparare in un batter d’occhio. Devi mantenerla sempre in questo modo: è così che gli sportivi riescono a ottenere medaglie su medaglie
Sebbene generalmente si impari a farlo quando siamo bambini, esistono svariati casi di giovani adulti o adulti che non riescono ancora ad affrontare di petto la questione del nuoto, non risultando ancora perfettamente capaci di restare in acqua a lungo. Sicuramente questi accorgimenti dovranno essere attenzionati.
Abituarsi all’ambiente acquatico, soprattutto con pratica in piscina, è sicuramente la chiave da cui partire, step al quale abbinare immediatamente la pratica della respirazione, inspirando quando ci si trova fuori ed espirando quando bocca e naso vengono immersi sotto il livello dell’acqua.
Il movimento delle gambe è altresì fondamentale: distese e agitate con criterio, in modo alternato, anche facendo affidamento, almeno per le prime volte, su una tavoletta per mantenersi a galla, mentre si impara come le gambe debbano essere mosse sott’acqua.
Lo step ultimo, che dovrà essere integrato con i passaggi precedentemente acquisiti, sta ovviamente nel movimento delle braccia, che potrà avvenire seguendo il più consono (in relazione a chi si appresta ad imparare) tra i vari possibili stili. I più semplici, e perciò indicati per chi si trova alle prime armi, sono il dorso o lo stile libero.
Tutto si fonda sui dettagli
Fisicamente parlando, mani e piedi sono i principali punti di propulsione: bisogna tenere conto del ruolo esercitato nel merito dall’attrito, considerando che il movimento, quando ci troviamo in acqua, avviene in un ambiente più denso rispetto all’aria di circa 800 volte.
L’utilizzo delle mani nel corso del nuoto ci permette di spingere indietro, perciò a tale forza corrisponderà un’altra uguale e contraria. In questo caso specifico parliamo proprio della forza d’attrito, estremamente vantaggiosa per noi, direttamente proporzionale alla superficie della nostra mano.
Ecco come tutto può cambiare
La posizione che la stessa assume, però, può cambiare di molto le cose. Uno studio ha sottolineato come un’apertura delle dita di circa 10°C permetta, nel corso della nuotata, la creazione di una sorta di turbolenza, fondamentale per spingere una quantità di acqua maggiore, in corrispondenza ad un teorico, ma non effettivo, aumento del volume della mano stessa.
Il risultato? Maggiore propulsione nel nuoto. E’ proprio chi si trova impegnato a livelli agonistici nelle piscine a confermarlo, spiegando di trovarsi decisamente facilitati nello svolgimento delle azioni quando la mano viene tenuta leggermente aperta, con un preciso spazio (mai troppo eccessivo) tra le dita.