Ragazzi attenzione a questa nuova truffa online: ci sono già cascati in molti, ti lasciano senza soldi

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Le truffe hanno invaso le nostre vite, e basta veramente poco per cascarci. Presta molto attenzione a questa qui, è molto subdola!

Le truffe esistono da sempre, cambiano solo forma e mezzo. Un tempo si trattava di raggiri faccia a faccia, oggi si muovono soprattutto online, nascoste dietro messaggi, mail e siti che sembrano autentici.

Il principio, però, resta lo stesso: sfruttare la fiducia delle persone. Chi truffa sa manipolare le emozioni per spingere la vittima ad agire in fretta, senza riflettere troppo.

Le truffe moderne spaziano dalle finte offerte di lavoro ai falsi investimenti, fino ai messaggi che promettono premi o rimborsi. Spesso bastano pochi clic per cadere nella rete di chi sa come sembrare credibile.

Riconoscerle è possibile, ma serve attenzione: controllare le fonti, diffidare delle promesse facili e prendersi il tempo di pensare prima di reagire. In fondo, la miglior difesa contro l’inganno resta sempre la stessa: il buon senso.

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Una situazione particolare

Negli ultimi anni le truffe digitali si sono moltiplicate, diventando sempre più sofisticate e difficili da riconoscere. Non si tratta più solo di falsi messaggi o siti ingannevoli: oggi chi truffa sa sfruttare perfettamente le piattaforme online e le procedure ufficiali, al punto da sembrare, a prima vista, del tutto legittimo. È una forma moderna di furto che non usa maschere o pistole, ma email, link e credenziali rubate.

In Italia, le autorità si trovano sempre più spesso a indagare su casi in cui i truffatori riescono a impossessarsi di fondi pubblici o di bonus destinati ai cittadini. E quello che è accaduto di recente con il cosiddetto “bonus cultura” è un esempio perfetto di come la tecnologia, pur nata per semplificare la vita, possa diventare un’arma nelle mani sbagliate.

Che cosa sta succedendo?

Secondo la procura di Torino, come riportato da Il Post, una quindicina di persone è stata accusata di frode informatica e truffa aggravata per aver rubato i bonus destinati ai diciottenni. Gli indagati, dopo aver violato le credenziali SPID dei ragazzi, creavano identità digitali parallele per accedere alla piattaforma 18app.italia.it e riscuotere i fondi. I bonus, nati per incoraggiare l’acquisto di libri, biglietti per concerti o corsi di formazione, venivano spesi in negozi fittizi gestiti dagli stessi truffatori, che poi presentavano false fatture al Ministero della Cultura per ottenere i rimborsi. Il danno stimato è di circa mezzo milione di euro, secondo quanto riportato da la Repubblica.

Le indagini, avviate nell’estate del 2023, sono partite dalle segnalazioni di centinaia di ragazzi che avevano scoperto improvvisamente i loro conti digitali svuotati. Gli investigatori hanno poi scoperto l’uso di email di phishing, messaggi ingannevoli che imitavano enti ufficiali, per carpire le credenziali SPID. 

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