Il telefono, grande alleato dei tempi moderni, è in grado di semplificarci la vita svolgendo numerosissime operazioni in breve tempo: ma il lavoro si paga, e in questo caso la moneta è l’energia. Capita che il telefono dopo molto lavoro o per certe condizioni ambientali si surriscaldi, ma perché? E quando può essere dannoso per il cellulare?

La causa principale del surriscaldamento dei cellulari è riassumibile con un fenomeno fisico che affonda le sue radici nel microscopico: l’effetto Joule. Vediamo di cosa si tratta.
Calore nei circuiti: l’effetto Joule
I telefoni, in quanto dispositivi elettronici, hanno bisogno di energia per funzionare. Se parliamo di cellulari, l’energia in questione viene distribuita a partire da una batteria verso tutti i componenti elettronici mediante un circuito elettrico.
Nella batteria, infatti, avvengono reazioni chimiche di ossidoriduzione che generano elettroni in movimento: essi viaggiano dall’anodo al catodo della batteria passando per il circuito del cellulare, generando corrente elettrica utilizzabile.
Gli elettroni fluiscono all’interno del circuito, fatto di materiali conduttori di elettricità, in modo ordinato e muovendosi mediamente tutti nella stessa direzione. Durante il loro viaggio, però, capita spesso che gli elettroni urtino contro gli atomi o le molecole del reticolo cristallino del materiale conduttore. Per via di questi urti, che provocano dei cambi di direzione nel moto degli elettroni, essi perdono energia e la disperdono nell’ambiente sotto altre forme, come ad esempio il calore: questo è l’effetto Joule.
Il ruolo del processore e delle app in background
Abbiamo capito, quindi, che per far funzionare il telefono c’è bisogno di far scorrere corrente elettrica nei suoi circuiti, che per via dell’effetto Joule riscaldano il cellulare.
Immaginiamo allora il cellulare come un essere umano, dotato di cervello. Se una persona è impegnata a fare un’azione, come ad esempio fare il bucato, e contemporaneamente continua a pensare al suo ex fidanzato, pensa all’affitto da pagare, pensa all’esame che deve preparare fra due mesi… dopo aver steso tutta la roba sullo stendino il suo cervello sarà stanco morto come se avesse lavorato 8 ore!
Stesso discorso vale per il cellulare: il processore, cioè il suo cervello, lavora e consuma energia sia per le azioni che sta compiendo in quel momento (come effettivamente usare un’applicazione) e sia per “ricordare” tutte le altre app che sono aperte in background, cioè le schede delle applicazioni che lasciamo aperte. E più schede ci sono aperte, più lavora, più consuma energia e più si riscalda!
Perché il telefono si surriscalda? Fattori ambientali e di utilizzo
Il secondo principio della termodinamica afferma che, se due corpi a temperature diverse sono a contatto, il calore fluisce spontaneamente dal corpo più caldo a quello più freddo fino a che entrambi non abbiano raggiunto la temperatura di equilibrio.
Questo principio ci suggerisce che utilizzare il telefono quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli, cioè con temperature alte o esponendo direttamente il cellulare ai raggi solari, velocizza il processo di riscaldamento del telefono, perché il calore ambientale tenderà a riscaldarlo più del normale.
Cosa può causare danni e quando preoccuparsi
Purtroppo, quando un cellulare lavora per tempi prolungati ad alte temperature, è possibile che ciò provochi danni a breve e lungo termine a componenti fondamentali del dispositivo.
Nel breve termine ciò che può verificarsi è una riduzione delle prestazioni:
- Cellulare più lento;
- Riduzione dell’attività di applicazioni più energivore (come ad esempio il navigatore);
- Spegnimento improvviso.
Mentre, più preoccupanti, i danni a lungo termine possono riguardare:
- Batteria: esposizioni prolungate ad alte temperature possono velocizzare il processo di invecchiamento e di perdita di capacità delle batterie, portandole nei casi più gravi anche a gonfiarsi;
- Danni ai cristalli liquidi: l’esposizione prolungata dello schermo ai diretti raggi solari può provocare danni irreversibili ai cristalli liquidi.
Processore: se il cervello del cellulare lavora per molto tempo ad alte temperature, il calore potrebbe danneggiarne seriamente i circuiti interni, compromettendo il funzionamento di tutto il cellulare.
Come raffreddare il telefono
Sebbene il rimedio più intelligente per raffreddare il telefono possa sembrare metterlo nel frigorifero per un po’, questa pratica è ampiamente sconsigliata: sbalzi repentini di temperatura potrebbero agevolare la formazione di condensa all’interno del telefono, danneggiandolo.
Piuttosto, tre semplici rimedi per raffreddare il cellulare quando è surriscaldato potrebbero essere:
- Smettere di usarlo: può sembrare banale, ma se il telefono è surriscaldato probabilmente può essere perché lo si sta usando da molto tempo e quindi ridurre al minimo la circolazione di corrente al suo interno può essere di grande aiuto al naturale raffreddamento del telefono;
- Portarlo in un ambiente fresco, lontano dai raggi solari: portare il cellulare in un ambiente più fresco, come può essere in un posto all’ombra, può aiutare il cellulare con il graduale raffreddamento. Chiaramente per luogo fresco non si intende il frigorifero, per i motivi spiegati a inizio paragrafo.
Togliere la cover: la cover, soprattutto se non di buona qualità, può ostacolare la dispersione del calore del telefono verso l’esterno. Toglierla può essere una buona soluzione per agevolare il raffreddamento del cellulare in tempi più rapidi.
Sapevate che…
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Perchè gli smartphone non hanno le ventole come i computer?
I cellulari non hanno ventole come capita nei pc, ma hanno sistemi di dissipazione passiva del calore, che consistono nel trasferimento del calore lontano dai componenti interni e dispersione verso l’ambiente.
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È vero che i cellulari degli anni ’80 non avevano problemi di surriscaldamento?
Negli anni ’80, i cellulari erano così grandi da dissipare il calore facilmente, arrivando a pesare fino ad 1 kg. Il problema del surriscaldamento, però, era minore anche perché le prestazioni erano scarsissime: circa 10 ore di ricarica consentivano di effettuare 30 minuti di chiamata!
a cura di Nicola Salvemini