Perché alcuni studenti vanno male in Matematica? Perché manca una cosa, è fondamentale
Tutti abbiamo o abbiamo avuti dei “punti deboli” nello studio. Questa materia fa venire gli incubi a migliaia di studenti. La scienza ci spiega esattamente il perchè
Nel corso della nostra carriera scolastica, chi più, chi meno, ci sono sicuramente delle materie che abbiamo preferito ascoltare e approfondire, rispetto ad altre. Si tratta di un’attitudine del tutto normale, che si verifica come tratto comune in numerosi profili di studenti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Il motivo, come è facile anche intuire, è che ciascuno di noi possiede delle abilità diverse, anche a livello di apprendimento, nonché interessi e passioni, anche nella vita di tutti i giorni, che non devono per forza corrispondere. E in questo discorso non stiamo neppure calcolando i fattori esterni.
Chi possiede, ad esempio, per natura propria, una propensione maggiore verso l’espressione linguistica e nella comunicazione si troverà più facilitato nel seguire e nel rielaborare discorsi correlati alla letteratura, alla storia, alla geografia o alle lingue straniere. Ci sono soggetti più portati all’esecuzione pratica, eccellendo in discipline quali l’arte, il disegno e la musica, e così via.
Il metodo che si impiega nello “sviscerare” quella determinata materia, allo stesso modo, conta in modo a dir poco impattante nel computo totale. L’approccio è cruciale per comprendere al meglio quale comportamento seguire durante il processo di studio della disciplina che si sta attenzionando.
Tutto parte da qui!
Ma un motivo specifico, a detta di molti professori, se la matematica in particolare, ma più in generale tutte le materie di carattere logico-scientifico, attanaglia in questo modo la buona media scolastica di tantissimi studenti.
Il dito viene puntato sulla mancanza di ragionamento: quello che in diversi, senza nemmeno rendersene conto, omettono abitualmente è proprio l’impiego della logica, di seguire e di ragionare ogni singolo passaggio svolto. E’ questo il modo potenzialmente più profittevole e utile di imparare efficientemente concetti all’apparenza anche impegnativi.
Basta solo “schierarla in campo”
Ovviamente l’esercizio è indispensabile nel fissare nelle nostre menti i concetti precedentemente approfonditi, ma è normale che se questi non sono stati precedentemente assorbiti nella maniera opportuna, nemmeno 100 esercizi pratici, probabilmente, potranno mai riuscire a farci assumere una visione chiara e a garantirci un’esecuzione scorrevole nella risoluzione dei quesiti e degli esercizi correlati.
Per questo, anche se un principio viene ripetuto più e più volte, l’assenza di concentrazione nelle menti degli studenti non renderà possibile il suo assorbimento. Si tratta, perciò, di due elementi collegati indissolubilmente tra loro: la concentrazione viene prima di tutto, ma a questa segue inevitabilmente il ragionamento.