Ogni volta che arrivano le basse temperature viene buttato il sale sulle strade: a cosa serve davvero?

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Il motivo non è quello che molti pensano: il sale non scioglie direttamente il ghiaccio, ma agisce sul punto di congelamento dell’acqua. Ed esistono alternative più ecologiche.

Quando inizia a nevicare o le temperature scendono sotto lo zero, i camion spargisale entrano in azione. È una scena familiare in molte città del mondo, e in particolare in quelle dove l’inverno può rendere le strade pericolose. Ma cosa fa esattamente il sale? E ci sono alternative meno inquinanti?

Ogni anno, solo negli Stati Uniti, vengono sparsi circa 23 milioni di tonnellate di sale sulle strade. Una quantità enorme, con conseguenze importanti sia per la sicurezza che per l’ambiente.

Il sale non scioglie il ghiaccio come molti pensano. In realtà agisce abbassando il punto di congelamento dell’acqua, grazie a un fenomeno noto come abbassamento crioscopico. In pratica, il sale interferisce con la formazione della struttura cristallina del ghiaccio.

Quando il sale si scioglie nell’acqua, si separa in ioni (sodio e cloro, nel caso del sale comune). Questi ioni ostacolano il modo in cui le molecole d’acqua si allineano per formare il ghiaccio. Di conseguenza, perché si formi il ghiaccio è necessaria una temperatura più bassa del normale.

E quando fa troppo freddo?

A temperature molto basse, il ghiaccio è già formato e non c’è acqua liquida con cui il sale possa interagire. In questi casi, il calore generato dall’attrito delle auto può sciogliere una piccola parte del ghiaccio, creando uno strato di fanghiglia dove il sale può iniziare a fare effetto. Questo miscuglio, essendo più difficile da congelare rispetto all’acqua pura, aiuta a mantenere la strada percorribile.

Anche se il sale è efficace, non è privo di conseguenze. Gli ioni cloruro possono corrodere le auto, danneggiare infrastrutture e penetrare nel terreno e nelle acque sotterranee. Una volta entrato in un ecosistema, il cloruro è molto difficile da rimuovere e può restare nell’ambiente per decenni, alterando la composizione dei laghi e mettendo a rischio le fonti di acqua potabile.

Secondo Chan Lan Chun, ingegnera ambientale all’Università del Minnesota, il sale da solo non è tossico, ma la sua persistenza nell’ambiente lo rende problematico.

Tecnologie e soluzioni alternative

Negli ultimi anni sono stati sviluppati metodi per usare il sale in modo più efficiente. Oggi molti spargisale moderni sono dotati di sistemi di controllo precisi che dosano la quantità esatta di sale necessaria, riducendo gli sprechi. In alternativa, si può usare il sale già disciolto in acqua (salamoia), oppure altri sali come il cloruro di calcio o di magnesio, che rilasciano più ioni per molecola e quindi sono più efficaci a temperature più basse. Tuttavia, anche questi sali rilasciano cloruro, quindi non eliminano i problemi ambientali.

Altre soluzioni in fase sperimentale includono liquidi a base di zuccheri, miscele organiche e perfino l’uso di sottoprodotti locali, come la salamoia di formaggio in Wisconsin o corteccia d’albero in Minnesota. Alcune città stanno anche testando l’asfalto riscaldato elettricamente, una tecnologia promettente ma ancora molto costosa. Tutte queste innovazioni hanno un obiettivo comune: garantire strade sicure durante l’inverno, ma con un minore impatto sull’ambiente. Il compito è difficile, soprattutto quando le tempeste invernali sono intense, ma i ricercatori e i tecnici stanno lavorando per trovare un equilibrio tra sicurezza e sostenibilità.

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