Odi stirare ma con questo metodo cambierai opinione: basta un po’ di fisica per una stiratura perfetta

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Stirare non è mai stato così semplice. Prima di scoprire questo metodo era una vera grana: da adesso in poi ti verrà in automatico!

Tra le mansioni ordinarie che chi si occupa della casa ha necessità di svolgere periodicamente, spesso con cadenza addirittura giornaliera, vi è sicuramente stirare i vestiti. E i motivi sono molteplici.

Innanzitutto stirare immediatamente dopo aver rimosso i vestiti dallo stendipanni eviterà che gli stessi si accumulino, andando a creare disordine. Sistemare i vestiti, lasciandoli apparire più ordinati e curati, dunque, conferirà un aspetto del tutto differente alla propria casa e al proprio essere.

La presenza di pieghe, con tessuti stropicciati, infatti, potrebbero dare l’impressione di trascuratezza, ma anche di sporcizia. Anche una volta lavati, infatti, i panni potrebbero continuare ad essere “infestati” dalla presenza di germi e batteri; gli stessi che potranno tranquillamente essere debellati grazie al calore del ferro. 

Un abito stirato assicurerà un comfort senza eguali indosso, calzando meglio grazie alla distensione delle fibre, avvenuta proprio in fase di stiraggio. Mantenere un abito con le pieghe per un periodo prolungato, infatti, può portare al danneggiamento del tessuto, senza possibilità di riparare.

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Come ottenere un risultato perfetto

Quando tiriamo fuori i tessuti dalla lavatrice, questi appariranno nella stragrande maggioranza dei casi totalmente pieni di pieghe, derivanti niente meno che dal lavaggio: l’acqua, infatti, nel corso di tale processo scombina i legami a cui le fibre danno origine e il processo di asciugatura, di fatto, le fissa, ossia le lascia permanere lì dove si sono fermate. Per capire il miglior modo possibile per procedere allo stiraggio, ossia quello più indicato per permetterci di eliminare in via definitiva tali pieghe, è fondamentale comprendere ciò che ci illustrano le tre grandezze fisiche: l’umidità, la temperatura e la pressione

Facendo riferimento alla prima, quando i panni vanno stirati bisogna assicurarsi che gli stessi risultino essere leggermente inumiditi, a maggior ragione se si tratta di tessuti quali lino, viscosa o cotone. La presenza di un opportuno quantitativo d’acqua aiuterà, infatti, a modellare le fibre, moderando anche la temperatura inevitabilmente elevata del ferro da stiro

Accortezze fondamentali da seguire

Il vapore, invece, deve essere utilizzato sempre con grande accortezza e “moderazione”, applicandolo in modo generoso esclusivamente quando ci si trova a trattare fibre particolarmente resistenti. Parlando di temperatura, quella del ferro è indispensabile per rimodellare le fibre, senza esagerare, perché anche se determinati tessuti sono in grado di sopportare fino a 200°C, quando ci si trova a trattare, ad esempio, fibre sintetiche, bisogna tenere conto di come il massimo che le stesse possano tollerare si aggiri, invece, intorno ai 150°C, limite che, nel caso specifico di nylon o acetato, si abbassa ulteriormente, sui 140°C. 

Nel caso in cui dovessero perdurare dubbi, comunque, l’ideale sarebbe di controllare le etichette presenti negli indumenti, che forniranno tutte le indicazioni opportune. Un ulteriore consiglio è quello di interporre tra l’abito e il ferro da stiro un tessuto bianco, così da favorire la ridistribuzione del calore. Soffermandoci, infine, sulla pressione, occorre applicarla in modo uniforme, evitando di mantenere il ferro fermo soltanto in un punto. Al fine di mantenere il risultato per un periodo prolungato e duraturo, poi, si consiglia di appendere l’abito il prima possibile.

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