Non riesco mai a finire il dentifricio: evita gli sprechi con questa tecnica che ci insegna la fisica

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Grazie alla fisica è possibile evitare gli sprechi, come per esempio i residui di dentifricio dentro il tubetto. E questo grazie ad un particolare trucchetto.

Il tubetto del dentifricio è uno di quegli oggetti così comuni che quasi passa inosservato. Eppure, è un piccolo capolavoro di praticità quotidiana: leggero, maneggevole e progettato per spremere fino all’ultima goccia. Da decenni accompagna la nostra igiene orale con discrezione.

All’inizio era in metallo, poi è passato alla plastica laminata o ai materiali compositi. Questo lo ha reso più economico e resistente, ma anche più difficile da riciclare. Molti tubetti, infatti, finiscono nell’indifferenziato proprio per la complessità del loro rivestimento.

Col tempo, sono nati anche strumenti per “spremere” meglio il contenuto, segno che la gente è attenta a non sprecare nemmeno un grammo. E in effetti, in un tubetto possono esserci oltre cento lavaggi: un piccolo oggetto, un grande uso.

Oggi le aziende stanno lavorando su versioni più sostenibili, con materiali monocomponente o biodegradabili. Il futuro del tubetto dipende da come lo smaltiamo, da come lo trattiamo, e da quanto dentifricio riusciamo ad estrarre.

L’arte di non sprecare nemmeno un grammo

È sorprendente quanto dentifricio resti inutilizzato in ogni tubetto gettato via. In media, si parla di circa il 10% del contenuto, una quantità che può sembrare minima ma che, vista in ottica ambientale, rappresenta un vero spreco. Basta pensare a quante confezioni vengono buttate ogni anno. Eppure, con un po’ di fisica, si può imparare a usare fino all’ultima goccia del prodotto.

La soluzione, curiosamente, non sta in qualche trucco complicato o in strumenti particolari, ma in un principio fondamentale della fisica dei fluidi. Un principio che, anche se studiato secoli fa, trova ancora applicazioni nelle situazioni più quotidiane, persino davanti al lavandino del bagno.

La fisica nel tubetto

Il principio di Pascal afferma che, se si aumenta la pressione su un fluido confinato, questa si trasmette in tutti i punti del fluido stesso, provocandone il movimento. In altre parole, se si preme in un punto del tubetto, il dentifricio (che è un fluido viscoso) tenderà a spostarsi e uscire dal foro. Questo vale anche quando il tubetto è quasi vuoto: basta un po’ di tecnica e pazienza.

Per recuperare fino all’ultima parte del prodotto, si può usare un semplice cucchiaio di legno: lo si fa scorrere dal fondo verso la punta del tubetto, schiacciandolo contro una superficie piana, come il lavandino. La pressione esercitata spinge il dentifricio verso l’imboccatura, accumulandolo tutto lì. Quando ne resta ormai solo un piccolo residuo, basta tagliare il tubetto poco prima della punta e immergere direttamente lo spazzolino.

 

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