Metà delle spiagge del mondo potrebbe scomparire, l'allarme degli scienziati: un quinto è già in erosione grave

Urbanizzazione e innalzamento dei mari stanno consumando le coste del pianeta. I sistemi naturali che dovrebbero proteggerle sono sempre più compromessi.
Il futuro delle spiagge del mondo è a rischio. Secondo una nuova ricerca, quasi la metà di esse potrebbe sparire entro la fine del secolo. A lanciare l’allarme è un team di scienziati guidato dal biologo marino Omar Defeo, che ha presentato i dati durante un simposio internazionale in Uruguay.
L’erosione costiera sta accelerando a causa dell’aumento del livello del mare provocato dal cambiamento climatico, ma anche per via della crescente urbanizzazione delle fasce litoranee. Case, alberghi, strade e costruzioni varie occupano sempre più spazio, modificando l’equilibrio dinamico degli ecosistemi costieri.
Le spiagge non sono porzioni isolate di sabbia, ma ambienti complessi e interconnessi. Le dune, la spiaggia emersa e la parte sommersa agiscono insieme in un continuo scambio di sabbia e energia. Quando una di queste zone viene compromessa, l’intero sistema perde stabilità e capacità di auto-rigenerarsi.
E se oggi un quinto delle spiagge del mondo mostra già segni di erosione grave, la previsione per i decenni futuri è ancora più preoccupante. Gli effetti si fanno sentire non solo sulla biodiversità, ma anche sull’economia locale, il turismo e la sicurezza delle infrastrutture costiere.
Come funziona davvero un ecosistema costiero
La spiaggia non è solo la sabbia sotto l’ombrellone. Sopra la linea di alta marea si trovano le dune, sotto c’è la battigia, e oltre ancora l’area sommersa dove si infrangono le onde. Il vento e il moto ondoso spostano costantemente la sabbia avanti e indietro tra queste zone, mantenendo l’equilibrio naturale del sistema.
Quando una duna viene eliminata per fare spazio a edifici o strade, viene a mancare una barriera naturale. In caso di mareggiate, le onde possono colpire direttamente le costruzioni, causando danni che prima sarebbero stati assorbiti dalla sabbia. È un effetto domino: distruggendo una zona, si indeboliscono anche le altre.
Il ruolo dell’uomo nell’erosione globale
L’urbanizzazione delle spiagge riduce la biodiversità e altera il comportamento naturale dei sedimenti. Studi condotti su 30 spiagge in Brasile mostrano che più aumenta la presenza umana, più diminuisce la varietà di specie animali, in particolare nelle zone sommerse.
Un’indagine su 315 spiagge nel mondo ha rilevato che il 20% soffre di erosione severa, per cause legate sia al clima che alle attività umane. Gli scienziati sottolineano che non si tratta di fenomeni isolati, ma di un trend globale. Intervenire è possibile, ma serve una gestione sostenibile delle coste, basata sulla cooperazione internazionale.
