L'energia pulita passa dall'acqua: quest'invenzione tanto antica quanto semplice salverà il nostro futuro

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Grazie a quest’invenzione, non proprio recente e nemmeno molto complessa, è possibile ottenere energia dall’acqua. 

L’energia pulita è la spina dorsale di un futuro sostenibile. È quella che nasce da fonti naturali e rinnovabili come sole, vento, acqua e calore della Terra, e senza produrre emissioni che danneggiano l’ambiente. In un mondo che dipende ancora dai combustibili fossili, rappresenta la via più concreta per ridurre l’impatto climatico e limitare il riscaldamento globale.

Oggi, tecnologie come i pannelli fotovoltaici, le turbine eoliche e i sistemi geotermici stanno diventando sempre più efficienti ed economici. La transizione è in corso, anche se non ovunque con la stessa velocità. Alcuni paesi hanno già dimostrato che un sistema energetico quasi privo di carbonio è possibile.

Il punto chiave è la continuità: il sole non splende sempre e il vento non soffia di continuo, perciò serve accumulare energia e gestirla in modo intelligente. Batterie avanzate, idrogeno verde e reti elettriche “smart” sono il cuore di questa rivoluzione tecnologica.

Investire in energia pulita non è solo una scelta ecologica, ma anche economica. Riduce la dipendenza da fonti importate, crea nuovi posti di lavoro e spinge l’innovazione. In fondo, non si tratta solo di cambiare le fonti di energia, ma di ripensare il nostro rapporto con il pianeta.

 L’acqua, la forza che muove l’energia

Tra i paesaggi più spettacolari, quelli dove i fiumi scendono rapidi tra le montagne raccontano da soli la potenza dell’acqua in movimento. È proprio da questa forza naturale che nasce una delle fonti di energia rinnovabile più antiche del mondo: l’idroelettrico. Tutto parte da un principio semplice di fisica: l’energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma. Ed è così che l’acqua, scorrendo dall’alto verso il basso, si trasforma in energia prima meccanica e poi elettrica, proprio quella che illumina le nostre case.

L’idea non è nuova: già i vecchi mulini sfruttavano il flusso dei torrenti per far girare ruote di legno e pietra. Da lì è nata l’intuizione scientifica che avrebbe rivoluzionato il mondo. Alla fine dell’Ottocento, con l’avvento delle prime centrali idroelettriche, l’acqua in movimento cominciò a diventare elettricità. Per capirlo basta un piccolo esperimento: un bicchiere pieno d’acqua, una piccola “girella” come quelle dei giochi di sabbia e un secondo bicchiere più in basso. Quando l’acqua scende e colpisce la girella, la fa ruotare. È la dimostrazione, in miniatura, di come funziona una centrale idroelettrica: la forza di gravità che si trasforma in energia.

Come nasce l’energia idroelettrica

Gli impianti idroelettrici si adattano al territorio, sfruttando la morfologia dei versanti e i dislivelli naturali. In Alta Valtellina, ad esempio, il fiume Adda alimenta un complesso sistema di dighe e condotte che utilizzano più volte la stessa acqua, salto dopo salto. Tutto comincia con le opere di presa (griglie, vasche e canali) che raccolgono l’acqua e la convogliano nei bacini di accumulo, come le dighe di Cancano e San Giacomo. Questi invasi formano veri e propri laghi artificiali con una capacità complessiva utile di oltre 180 milioni di metri cubi. Dai bacini, l’acqua viene rilasciata e indirizzata verso la centrale attraverso le condotte forzate, enormi tubazioni costruite per resistere a pressioni elevatissime.Qui entra in gioco la fisica: un oggetto posto in alto possiede energia potenziale gravitazionale. Quando l’acqua scende, passando da una quota alta a una più bassa, questa energia potenziale si trasforma in energia cinetica.

All’interno della centrale di Premadio, ad esempio, il flusso in caduta colpisce le turbine Pelton, che hanno una forma concava simile a cucchiai per accogliere l’acqua e farle ruotare con precisione. L’energia meccanica generata dal movimento viene poi trasformata in energia elettrica grazie a un alternatore accoppiato alla turbina. A quel punto, trasformatori speciali elevano la tensione della corrente, che viene distribuita nella rete nazionale. L’idroelettrico è la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, coprendo tra il 2012 e il 2021 in media il 42% della produzione da fonti rinnovabili. Le dighe di Cancano e San Giacomo, da sole, producono circa 620 GWh di energia all’anno, quanto basta per soddisfare il fabbisogno di oltre 230.000 famiglie. 

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