L'acqua frizzante fa male? Prima di smettere di berla ecco cosa dice la scienza

Cresce l’allarme tra i consumatori; qualcuno giura che non berrà nemmeno più un bicchiere. Ma ne siamo proprio sicuri?
Potrà suonare strano all’orecchio di molti, ma la maggioranza dei consumatori italiani preferisce l’acqua frizzante rispetto alla naturale. A metterlo in evidenza un sondaggio datato 2023, che ha preso in riferimento le preferenze di oltre 2.700 utenti.
Se il 35% degli intervistati ha affermato di consumare indistintamente le due differenti categorie, soltanto il 10% ha espresso il proprio favore per l’acqua naturale. E’ naturale comprendere, dunque, che il restante 55% abbia invece puntato il dito sull’opzione frizzante.
Una realtà che si discosta profondamente rispetto alla media europea, considerando che una simile indagine condotta sul mercato continentale ha evidenziato una percentuale decisamente più contenuta, corrispondente appena al 22%, di fruitori eleggenti la frizzante.
I motivi non sono stati specificati, ma le ipotesi circa la vasta preferenza dell’opzione effervescente o frizzante da parte degli italiani riconducono questa tendenza alle abitudini alimentari e al fatto che il consumo di pasti ricchi e abbondanti richieda il consumo di acqua gasata anche per favorire la digestione.
Esistono pericoli concreti?
Per comprendere quali effettivamente siano gli effetti del consumo dell’acqua frizzante sul nostro corpo, anche tenendo conto delle numerose voci che di tanto in tanto si diffondono circa l’insalubrità nell’assunzione della gasata, bisogna comprendere come nel corso della carbonatazione l’anidride carbonica si dissolve in acqua, anche se normalmente questo processo non avviene con facilità.
I produttori che si occupano di fabbricare acque frizzanti da immettere sul mercato dei consumatori, dunque, si trovano praticamente obbligati ad aumentare la pressione all’interno delle bottiglie, mantenendola a bassa temperatura. Il motivo è da ricercare nella fisica degli elementi, in quanto la solubilità della CO2 subisce un aumento al diminuire della temperatura, così come all’aumentare della pressione.
Così si espone la scienza…
Per cui, anche parlando in termini scientifici, non esistono studi a supporto della “nocività” dell’acqua frizzante, anche perché parliamo di un prodotto che alla base corrisponde pur sempre ad acqua, poi arricchita dalla presenza di anidride carbonica aggiunta. L’unico effetto scomodo che l’ingestione di acqua frizzante è in grado di provocare è da ricercare nel gonfiore addominale, un effetto del tutto transitorio che in presenza di un buono stato di salute, specialmente a livello gastrico, non produce conseguenze alcune sul nostro organismo. Insomma, nessuna controindicazione specifica, il che si traduce nella possibilità di bere tranquillamente il tipo di acqua che più aggrada ciascun consumatore, non cadendo nella trappola delle numerose bufale circolanti sull’internet.