"Io per risparmiare benzina mi metto in scia": la pratica pericolosissima che sta facendo il giro del web, non fare mai così

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Esistono alcuni metodi particolari che permettono potenzialmente di risparmiare. Ma è meglio non fidarsi di questi metodi che girano su internet.

Quando si parla di risparmio, l’ingegno umano non ha limiti. C’è chi cerca soluzioni creative per tagliare i costi, ma non tutte le idee brillanti sono anche sicure. Anzi, in alcuni casi, il tentativo di spendere meno può trasformarsi in un rischio serio per la salute o per la casa.

Alcuni, ad esempio, modificano stufe o impianti elettrici per ridurre i consumi, ignorando del tutto le norme di sicurezza. In nome del risparmio, si possono usare materiali scadenti o soluzioni fai-da-te che espongono a incendi, scosse o malfunzionamenti.

C’è poi chi spegne il frigorifero di notte o riduce al minimo la ventilazione in casa per risparmiare energia, ignorando che queste pratiche possono favorire muffe, deterioramento degli alimenti o problemi respiratori. L’ambiente domestico non è un dettaglio: va gestito con attenzione.

Risparmiare è una scelta intelligente, ma dev’essere fatta con criterio. Le scorciatoie troppo fantasiose, spesso, non solo non funzionano davvero, ma possono anche costare molto di più in termini di salute, danni o riparazioni. Meglio informarsi e scegliere soluzioni sicure.

La tentazione della scia

Molti automobilisti, soprattutto chi macina chilometri su autostrade o superstrade, si chiedono se “mettersi in scia” a un altro veicolo faccia davvero risparmiare carburante. L’idea è affascinante: sfruttare la spinta dell’aria creata da chi sta davanti per consumare meno. In realtà, dietro questa pratica apparentemente furba, c’è una spiegazione fisica molto precisa, e anche qualche rischio da non sottovalutare.

Quando un corpo attraversa un fluido, come l’aria, deve vincere la resistenza che quel fluido oppone. Spostando le molecole, si crea dietro di sé una regione in cui l’aria si muove più lentamente. È questa la cosiddetta “scia”, una zona in cui la resistenza è ridotta, e un altro veicolo che vi entra incontra meno attrito. Ma non è così semplice come sembra.

Il risparmio è reale, ma a che prezzo

Nel caso di un tir che viaggia a circa 90 km/h, la scia efficace si estende per una trentina di metri dietro di lui. In quella zona la resistenza aerodinamica cala, e con essa anche il consumo di carburante. Tuttavia, 30 metri non sono affatto una distanza di sicurezza: mantenerla a quella velocità significa esporsi a un rischio enorme di incidente. È per questo che, pur essendo un fenomeno fisico reale, la scia non rappresenta un metodo sicuro per risparmiare carburante su strada.

Esistono, invece, tecniche molto più efficaci e soprattutto sicure. Per esempio: usare marce alte per tenere bassi i giri del motore e ridurre il consumo di carburante; limitare l’uso dell’aria condizionata, che incide direttamente sul motore; e mantenere uno stile di guida regolare, evitando accelerate e frenate brusche. Infine, può sembrare strano, ma conviene scegliere percorsi leggermente più lunghi se più scorrevoli con meno semafori, stop o traffico intenso.

 

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