Interrogazione, non distrarti anche sei al tuo posto: fa la differenza nello studio, ecco perché
In fase di verifica orale ogni dettaglio conta. Non basare tutto sulla preparazione, ma anche sull’attenzione e l’assenza di distrazioni!
Al fine di testare l’assorbimento degli argomenti spiegati e di verificare il livello di preparazione generale di ogni singolo alunno, gli insegnanti si cimentano nell’organizzazione di interrogazioni orali.
Sicuramente uno dei momenti più temuti dagli studenti di ogni ordine e grado: il giorno dall’interrogazione, indipendentemente dalla materia e dall’effettivo studio o comprensione degli argomenti, rappresenta sempre un ostacolo.
L’ansia, chiaramente lieve, è un sintomo più che comune tra gli scolari, che spesso hanno a disposizione soltanto poche domande alle quali rispondere per provare il loro idoneo grado di preparazione. E nessuno vuole tornare al banco con un voto rosso sul registro.
Naturalmente, per fare bella figura di fronte al docente, serve intersecare una serie di elementi, indispensabili da far coesistere: lo studio a casa è sicuramente importante, ma l’aver seguito la spiegazione in aula, probabilmente, è la fondamenta su cui si basa tutto il resto.
Un approccio sempre vincente
Il principale consiglio, peraltro evidenziato dai docenti stessi in molte occasioni, è quello di prestare attenzione alle interrogazioni svolte anche dai propri compagni di classe, a maggior ragione se queste avvengono prima rispetto alla vostra. Seguire passo passo lo svolgimento, le domande e le richieste degli insegnanti, le informazioni che gli alunni espongono, può aiutare molto non soltanto a comprendere anticipatamente quale schema andranno a seguire nel corso della verifica orale, ma fortifica le informazioni già assorbite e permette di immagazzinare delle nuove, magari anche soltanto dei semplici dettagli che, però, in precedenza erano sfuggiti.
L’indicazione, perciò, si rivolge anche a chi si trova in sede di interrogazione: che ci sia disposti seduti davanti al professore o in piedi, alla lavagna, è importante scandire bene le informazioni e rendere partecipi dei passaggi di un esercizio o di un problema anche gli altri compagni.
Mai farsi prendere dall’ansia
Qualcuno si spinge addirittura ad affermare che il miglior approccio sia quello di immedesimarsi appieno nell’interrogato, anche quando il professore non ci convoca alla lavagna, in modo da comprendere se anche in una posizione decisamente più “stressante”, sempre nei limiti, si sia capaci di risolvere, svolgendo i medesimi passaggi o elaborando i medesimi ragionamenti, il quesito o il problema che ci è stato posto davanti.
Certo è che ciascuno di noi ha un proprio ritmo, dunque impiega un tempo proprio, unico e variabile, nel rispondere alle domande e ad esporre oralmente quanto precedentemente assorbito, dunque nessun problema se il vostro compagno fornisce la risposta prima di quanto voi sareste in grado di fare. Di certo non è una gara a chi risolve il quesito con maggiore velocità, perché l’unica cosa che conta è la correttezza delle informazioni, dunque il contenuto, molto più che la forma.
