I monopattini elettrici sono pericolosi: sì o no? Ecco cosa dice la fisica

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E’ allarme tra i fruitori di monopattini elettrici. La Legge interviene per assicurare maggiore sicurezza, ma i risultati tardano a concretizzarsi.

Tra i mezzi di trasporto in assoluto più diffusi dei nostri giorni uno spicchio rilevamente se lo riservano indubbiamente i monopattini elettrici, sempre più frequenti da trovare specie nel bel mezzo delle città.

Alcuni degli aspetti che maggiormente inducono i consumatori a puntare su questo mezzo per svolgervi i propri percorsi all’interno dei centri urbani sono da ricercare nella praticità, nei prezzi contenuti e nell’impatto ambientale pressoché nullo.

Infatti, tradizionalmente, montano un motore elettrico alimentato da una batteria al litio che necessita soltanto di essere periodicamente ricaricata, all’incirca dopo aver già assicurato fino a 40 km di autonomia complessiva.

Per quanto concerne le leggi vigenti in merito, questi mezzi sono soggetti a limitazioni analoghe a quelle per le equiparate bici, potendo circolare su piste ciclabili e strade urbane fino ad una velocità massima consentita pari a 20 km/h, ridotta a 6 nelle aree pedonali.

Una comparazione necessaria

Rispetto ai sempre più diffusi monopattini, le automobili annoverano tra le proprie caratteristiche il fatto di risultare stabili e robuste, con scarse possibilità di ribaltarsi, a meno che specifiche condizioni non arrivino a verificarsi. Il motivo è principalmente da ricercare nel baricentro basso, nella base d’appoggio molto ampia, che favorisce lontananza tra le ruote, e il fatto che le stesse, procedendo a ruotare sul proprio asse tendano a mantenere tale posizione, producendo un vantaggioso momento d’inerzia. 

Ma perché siamo partiti con il parlare delle automobili per comprendere la sicurezza e, l’eventuale, instabilità dei monopattini? Perché questi avanguardisti mezzi, compatti e comodi per la mobilità nei centri urbani, possiedono caratteristiche totalmente all’opposto rispetto al sistema di trasporto precedentemente attenzionato. Baricentro alto, base d’appoggio molto stretta, minima, appena in grado di permettere il posizionamento di due piedi, ma anche le ruote sono molto piccole e vicine tra loro, elevando l’instabilità del monopattino a livelli realmente considerevoli. 

Nessuno ci garantisce una totale sicurezza

Quanto ne consegue, naturalmente, è una maggiore probabilità per i guidatori di perdere la stabilità e l’equilibrio del mezzo. Attenzionando, poi, l’inerzia del mezzo, sappiamo che guidando il monopattino anche noi che vi siamo sopra assumiamo la medesima velocità: ciò fa si che, in malaugurato caso di incidente, invece di rimanere ancorati al mezzo si sia soggetti ad uno staccamento dal monopattino, che ci porta a cadere rovinosamente a terra.Per questo, il fatto che il Codice della Strada già impone la necessità di indossare il casco è sicuramente un enorme passo avanti rispetto al passato, ma, quando possibile, si consiglia calorosamente di utilizzare anche protezioni per braccia e gambe, ossia le zone del corpo potenzialmente più esposte al rischio di escoriazioni in caso di caduta.

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