Hanno trovato un gas tossico nello spazio profondo: gli scienziati non sanno spiegare perché si trovi lì

3' di lettura
condividi su

Una scoperta che ha lasciato gli scienziati in una profonda incertezza. Gli esperti si chiedono l’origine e il perché di quel gas

 

Lo spazio profondo è uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti dell’intero universo. Oltre i confini del nostro Sistema Solare, si estende un’immensità silenziosa e oscura che custodisce stelle nascenti, galassie lontane, buchi neri e fenomeni cosmici che sfidano la comprensione umana. 

È uno spazio quasi vuoto, ma allo stesso tempo pieno di energia, radiazioni e materia invisibile, come la materia oscura e l’energia oscura, che costituiscono gran parte del cosmo ma rimangono ancora enigmi per la scienza.

L’esplorazione dello spazio profondo è una delle sfide più ambiziose che l’umanità si sia mai posto. Le sonde Voyager, lanciate più di quarant’anni fa, sono oggi i nostri messaggeri più lontani, viaggiando oltre i confini dell’eliosfera e trasportando con sé testimonianze della nostra civiltà. 

Telescopi come il James Webb, invece, ci permettono di osservare la luce di stelle e galassie nate miliardi di anni fa, offrendo una finestra sul passato remoto dell’universo. Ogni nuova scoperta nello spazio profondo ci avvicina a comprendere come tutto sia iniziato e la vita stessa.

Perché studiarlo

Lo studio dello spazio profondo non ha solo un valore scientifico, ma anche filosofico. Ci spinge a riflettere sul nostro posto nell’universo e sull’incredibile fragilità del nostro pianeta in mezzo a un mare infinito di stelle.

Comprendere ciò che accade a miliardi di anni luce di distanza significa anche conoscere meglio la nostra origine e il nostro futuro, perché siamo parte di quel vasto e meraviglioso universo che continuiamo, passo dopo passo, a esplorare.

La presenza insolita di un gas tossico

Come riporta Science Daily, un team di astronomi dell’Università della California di San Diego ha individuato la presenza di fosfina (PH3) nell’atmosfera della nana bruna Wolf 1130C, grazie alle osservazioni del famoso telescopioJames Webb Space Telescope. La fosfina, un gas tossico ma considerato una possibile biosignature perché su pianeti come la Terra può derivare da processi biologici, non era mai stata rilevata in altri oggetti simili. Questo risultato, pubblicato su Science, ha sorpreso la comunità scientifica, poiché la molecola sembra formarsi solo in condizioni in cui regna una particolare chimica, legata alla scarsità di metalli e ossigeno nell’atmosfera della nana bruna. Questa scoperta apre nuove prospettive sulla chimica del fosforo nel cosmo, un elemento fondamentale per la vita come la conosciamo, e offre indizi preziosi per interpretare future rilevazioni di fosfina su altri pianeti.

condividi su