"Hai mai visto una croce di Einstein con un’immagine al centro?": questa scoperta ha sorpreso gli scienziati, nessuno se lo aspettava
Anche le menti più navigate sono rimaste assolutamente senza parole. E’ una delle manifestazioni più imprevedibili che si siano mai lasciate svelare negli ultimi anni.
Tra i fenomeni astronomici più affascinanti spicca sicuramente la Croce di Einstein, che può essere osservato nel cielo. Si concretizza attraverso la lente gravitazionale, nel momento in cui una galassia particolarmente lontana viene vista per ben quattro volte, includendo al suo centro una galassia più vicina.
Ma perché ciò accade? Ebbene la luce della galassia lontana è soggetta ad una deviazione dalla massa galattica situata in primo piano, che giunge a creare quattro immagini distinte, con disposizione a croce.
Dietro all’enorme galassia si cela un quasar, caratterizzato dalla presenza di un buco nero super massiccio, estremamente luminoso. La luce emessa dal quasar, tuttavia, subisce una curvatura a causa della gravità della galassia che si posiziona davanti.
Il risultato? Che chi osserva tale fenomeno dalla Terra ha modo di osservare i quattro punti della “Cross”, elemento indispensabile per gli studiosi, che hanno così modo di confrontare e di confermare la teoria elaborata proprio da Albert Einstein, relativa proprio alla curvatura dello spazio-tempo.
Risvolti più che pazzeschi
Nella croce di Einstein diffusa dall’astrofisico teorico Andrew Baker, qualcosa di insolito saltò immediatamente all’occhio di colleghi e semplici appassionati. Al suo centro, infatti, era presente una quinta immagine: una peculiarità che lasciava aperta l’unica ipotesi, quella inquadrante la presenza di una struttura invisibile, nascosta nella materia oscura.
E’ questa la strada che gli esperti hanno deciso di seguire, procedendo con una modellizzazione e una successiva analisi, i cui risultati sono stati poi presentati mediante pubblicazione su The Astrophysical Journal. Il coautore dello studio Edoardo Borsato, del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, ha illustrato come la sorgente può essere distorta in quattro immagini distorte con una lente che si localizza al centro della croce: per questo il caso recentemente osservato è a dir poco eccezionale, data la presenza di una quinta immagine al centro.
Cosa è stato scoperto?
Il motivo è stato da ricercare nella distribuzione, che potremmo definire singolare, di massa della lente. Borsato, collaborando con il docente presso l’ateneo veneto, Enrico Maria Corsini, ha offerto un contributo a dir poco prezioso nel merito della caratterizzazione delle proprietà fotometriche delle differenti galassie che nelle immagini inquadranti HerS3 si localizzano nelle sue immediate vicinanze, nell’ottico e nel vicino infrarosso.
Una configurazione insolita, dunque, che non si limita allo stupore che inizialmente può suscitare, ma che offre importanti spunti di approfondimento per i ricercatori, permettendo loro di studiare la struttura galattica in modo ancor più dettagliato, come evidenzia anche un articolo a riguardo pubblicato su Media Inaf.
