Energia gratis e illimitata, non è magia ma è fisica: con questi due ingredienti che hai in casa puoi accendere le lampadine senza consumare corrente

Avere energia illimitata, e soprattutto gratis, è il desiderio di tutti. Eppure, con un po’ di fisica, è possibile accendere le lampadine.
L’idea di avere energia gratuita e senza limiti è una di quelle che ha sempre affascinato l’umanità. Basta guardarsi intorno: la luce del sole, il vento che soffia, l’acqua che scorre nei fiumi.
Fonti che sembrano infinite e che fanno pensare a un mondo in cui non serva più preoccuparsi di bollette o combustibili. Insomma, sarebbe il sogno di tutti, anche perché sarebbero poche le bollette da pagare.
Molti esperimenti, spesso presentati come soluzioni rivoluzionarie, partono proprio da questa suggestione. Si immagina di poter alimentare un’intera casa con qualcosa di semplice, immediato, quasi banale.
È un pensiero che intriga, perché lega la quotidianità a quella sottile speranza di poter cambiare radicalmente il modo in cui si vive. Eppure la realtà è più complicata. La scienza ci insegna che dietro ogni forma di energia c’è sempre una legge fisica da rispettare.
Un binomio intrigante
Uno degli esempi più diffusi parte da materiali comunissimi: un bicchiere d’acqua e un cucchiaio di sale da cucina. Basta scioglierlo, girare con un cucchiaino fino a quando i cristalli spariscono e la soluzione appare limpida. Il fenomeno è tanto semplice da sembrare quasi banale, eppure nasconde processi microscopici affascinanti.
Il cloruro di sodio, in fondo, non è altro che un reticolo ordinato di ioni sodio (Na⁺) e cloruro (Cl⁻). Quando entra in contatto con l’acqua, le molecole di H₂O, che hanno una parte leggermente positiva e una negativa, circondano i singoli ioni e li separano dal cristallo. È il processo che in chimica viene chiamato idratazione. Mescolare accelera tutto, perché evita che intorno al cristallo si crei una zona satura di ioni che rallenta la dissoluzione.
La verità dell’esperimento
Ed ecco il punto più spettacolare: immergere i contatti di una lampadina nell’acqua salata e vederla accendersi. A prima vista sembra una prova lampante che il sale nell’acqua possa generare elettricità. La scena funziona bene, soprattutto in un video, e lascia l’impressione di avere tra le mani un trucco per ottenere energia gratis dal nulla.
In realtà la spiegazione è molto più terra-terra. Una lampadina non può accendersi senza un circuito chiuso e senza una fonte di energia, come una batteria o un generatore. La soluzione salina è conduttiva, sì, ma non produce da sola la tensione necessaria. Il bagliore non dipende dall’acqua e dal sale, bensì da un piccolo trucco nascosto: un interruttore o una fonte elettrica collegata di nascosto che chiude il circuito e fa sembrare che sia l’acqua a compiere la magia.