Dimentica Tokyo o Dacca, è questa la città più popolosa del mondo: ha scalato ben 32 posizioni in classifica

3' di lettura
condividi su

Nessuno l’aveva previsto, eppure è successo: una metropoli quasi ignorata fino a pochi anni fa ha scalato la classifica mondiale superando giganti storici come Tokyo e Dacca. 

Fino a poco tempo fa, compariva in fondo alle graduatorie urbane con un ruolo secondario. I riflettori erano puntati altrove: sull’espansione cinese, sullo spostamento demografico dell’India, sulle crisi urbane di Dacca o sull’invecchiamento di Tokyo

Le città simbolo della crescita planetaria sembravano già scritte e immutabili, come se le loro dimensioni fossero un destino consolidato. Poi qualcosa ha cambiato gli equilibri. Nel giro di appena sette anni, una trasformazione accelerata ha fatto balzare questa città dalla trentatreesima alla prima posizione tra le più popolose del pianeta. 

Un’ascesa silenziosa, ma implacabile, maturata nei quartieri periferici, nelle stazioni sature, nei mercati informali e nei flussi continui che convergono verso un’unica, enorme distesa urbana. Nessun annuncio, nessun evento eclatante: solo un accumulo costante di presenze.

A segnare questo sorpasso è il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulle prospettive urbane mondiali. Il documento rivela un dato sorprendente: con quasi 42 milioni di abitanti, la capitale indonesiana Jakarta ha ufficialmente superato tutte le altre metropoli del mondo, compresa Tokyo, storicamente in vetta alla classifica dal secondo dopoguerra.

La nuova regina delle megalopoli

Il dato demografico è solo la superficie. Jakarta è quindi diventata l’emblema di una trasformazione più ampia che riguarda l’intero continente asiatico, oggi sede di nove delle dieci città più popolose del mondo. La capitale del Bangladesh, Dacca, la segue a breve distanza con 36 milioni di abitanti ed è destinata a guidare la classifica entro il 2050 con oltre 52 milioni. Tokyo, intanto, è in declino, complice una delle crisi demografiche più profonde del Giappone moderno.

Il caso di Jakarta è particolarmente significativo anche per le sue contraddizioni. La città è tra le più vulnerabili al cambiamento climatico, colpita da frequenti alluvioni, scosse sismiche e un rapido abbassamento del suolo. Da anni il governo indonesiano ha annunciato lo spostamento della capitale politica verso Nusantara, nell’isola del Borneo, ma il progetto resta frenato da ritardi infrastrutturali, investimenti incerti e problematiche di gestione territoriale.

Il volto dell’urbanizzazione futura

Oggi quasi metà della popolazione mondiale vive in centri urbani, una quota che si è raddoppiata in meno di un secolo. Se nel 1975 le megalopoli erano appena otto, nel 2025 sono diventate trentatré, e secondo le stime saranno ancora di più nei prossimi decenni. Il mondo urbano del futuro sarà frammentato, con oltre 15.000 città, la maggior parte delle quali di piccole dimensioni, ma le grandi concentrazioni continueranno ad attrarre masse enormi.

L’ascesa di Jakarta impone una riflessione urgente: il numero di abitanti non basta più a definire il successo di una città. La sostenibilità, la resistenza climatica e la qualità della vita diventano le vere misure del futuro urbano. E proprio lì, dove la densità ha raggiunto il suo massimo storico, si giocherà la sfida più delicata del nostro secolo.

condividi su