Cuffie bluetooth o a filo, c'è un pericolo per la nostra salute da non sottovalutare: cosa dice la scienza

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Le cuffie, sia a filo che con i bluetooth, sono degli strumenti quasi indispensabili. Eppure, possono nascondere qualche piccolo problema.

Le cuffie sono ormai compagne di viaggio quotidiane, ma non tutte parlano lo stesso linguaggio: alcune vivono di cavi, altre di connessioni invisibili.

Quelle a filo hanno il fascino della semplicità: basta collegarle e funzionano, senza interruzioni o batterie da ricaricare.

Le cuffie bluetooth invece puntano sulla libertà: niente nodi, niente cavi, solo la comodità di muoversi senza vincoli.

Alla fine il pubblico si divide: c’è chi cerca affidabilità assoluta e chi non rinuncerebbe mai alla leggerezza del wireless.

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Un accessorio comune

Le cuffie bluetooth sono diventate ormai strumenti di uso quotidiano, utilizzate sia per lavoro che per svago. Non sorprende quindi che ci si chieda se possano essere pericolose. La questione riguarda soprattutto le radiazioni: telefoni e forni a microonde, infatti, emettono entrambi radiazioni non ionizzanti, cioè onde elettromagnetiche che non hanno energia sufficiente per modificare la struttura della materia o indurre mutazioni nel DNA.

Quello che possono fare, però, è provocare un leggero riscaldamento dei tessuti. È lo stesso principio con cui il forno a microonde scalda il cibo, ed è lo stesso effetto che si avverte quando un telefono rimane troppo tempo a contatto con l’orecchio. A questo punto sorge spontanea la domanda: questo riscaldamento è davvero un rischio per la salute?

Cosa succede realmente? 

In linea generale, la risposta è rassicurante. Le cuffie a filo e quelle bluetooth non rappresentano un pericolo per la salute. Nelle cuffiette con cavo, infatti, il suono viene trasformato in un segnale elettrico che viaggia attraverso il filo e torna a essere onda sonora, senza emissioni elettromagnetiche significative. Le cuffie wireless, invece, funzionano grazie al bluetooth, una tecnologia a bassa potenza con emissioni molto inferiori a quelle di uno smartphone.

C’è però un aspetto importante da non trascurare: il volume. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di mantenere l’esposizione sonora al di sotto dei 70 decibel, perché ascoltare musica ad alto volume e per lunghi periodi può causare danni permanenti all’udito. Alcuni dispositivi, come gli iPhone, avvertono quando il livello sonoro si avvicina a soglie rischiose e permettono di impostare un limite massimo tramite la funzione “Riduci suoni intensi”. In questo modo è possibile continuare a usare le cuffie in sicurezza, proteggendo la propria capacità uditiva nel tempo.

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