Cucina a induzione o fuochi classici, l'eterno dilemma: la scelta dipende da alcuni fattori, ecco quella che fa per te

Pregi e difetti, funzionalità e criticità, da una parte e dall’altra. La scelta sta tutta nelle tue mani: ma ti conviene prima sapere questo.
Nel corso delle ultime annate, soprattutto negli Stati Uniti d’America, prima che la nuova introduzione si diffondesse sul planisfero intero, si è assistito ad un processo di progressiva sostituzione della cucina con i classici fuochi, i fornelli, in favore dei nuovi piani ad induzione di calore.
Tenendo conto dei dati indicati da Grand View Research, nel continente europeo la situazione appare particolarmente variegata, con una percentuale, però, leggermente maggiore di consumatori ancora maggiormente improntato verso l’utilizzo delle alternative a gas.
Lo stesso sito riporta di come in Germania, lo Stato che in assoluto vanta la maggior percentuale di piani ad induzione montati nelle case dei fruitori, si caratterizzi esclusivamente per un 17%, dato riferente al numero di famiglie teutoniche che hanno scelto l’alternativa più “contemporanea” in favore dei cari e vecchi fornelli.
Insomma, seppure allineandosi al trend attuale del mercato la vendita e la diffusione dei piani ad induzione risulti correntemente in crescita, sono molti i pareri discordanti che è possibile collezionare in merito, tra chi concentra la propria polemica sul discorso della sostenibilità e chi attenziona come fattore decisivo la funzionalità.
Un confronto inevitabile per i nostri tempi
La principale caratteristica per cui le due alternative si differenziano tra loro risiede nel fatto che i fuochi cuociono per conduzione, mentre il piano a induzione, ed è facile intuirlo già dal nome, basa il proprio funzionamento sull’induzione elettromagnetica, che porta le bobine presenti nel piano cottura a scaldarsi nel momento in cui all’interno delle stesse comincia a scorrere corrente elettrica alternata.
La presenza di questi elementi è indispensabile nella produzione di un campo magnetico variabile, grazie al quale la corrente elettrica indotta può essere generata direttamente sotto il fondo della pentola, portando a scaldare i prodotti alimentari presenti al suo interno.
Quale sarà la scelta più fruttuosa?
Il procedimento di cottura, nello specifico, sarà possibile grazie alla trasformazione dell’energia elettrica in calore, più precisamente in energia termica, a maggior ragione se la pentola che si sta utilizzando risulti essere di un materiale ferroso, il tipo ideale di stoviglia da utilizzare per scaldare o cuocere i cibi se si possiede un piano a induzione. Infatti, un simile connubio è in grado di assicurare un rendimento fino al 90%, consegnando nelle mani di chi prepara il miglior risultato del caso.
Tornando a parlare dei fuochi, e più nel particolare comparando le due tecniche alternative, quando ad essere impiegate sono direttamente le fiamme dei fornelli, quest’ultima potrebbe sbordare rispetto alla forma della pentola, portando ad una dispersione del calore che non garantirà il risultato di cottura auspicato. Dal punto di vista della sostenibilità, degli sprechi energetici e del risparmio, basandosi sulla fisica gli esperti indicano come il piano ad induzione accelera significativamente i tempi di cottura, obbligando i consumatori ad un costo inferiore in termini di elettricità impiegata.