"Correre fa male alla schiena", l'hai sempre sentito dire: con questi accorgimenti scampi il pericolo
Lo dicono in molti, e anche spesso. C’è un metodo per sfuggire a questo dilemma, ma la schiena alla fine ti ringraziera!
Correre è uno dei gesti più antichi e naturali dell’essere umano. Prima ancora che diventasse uno sport, era una questione di sopravvivenza: serviva per cacciare, fuggire o semplicemente esplorare. È un movimento semplice, ma dietro ogni passo si nasconde una straordinaria coordinazione tra muscoli, ossa e respiro.
Dal punto di vista fisiologico, la corsa è un dialogo continuo tra corpo e mente. Il ritmo del battito cardiaco, la respirazione che si adatta allo sforzo, la sensazione di spinta che attraversa tutto il corpo: ogni elemento lavora in sincronia per trasformare il movimento in energia e resistenza.
Nel tempo, correre è diventato molto più di un’attività fisica. È una forma di libertà, un modo per svuotare la mente, per ritrovare equilibrio. Alcuni la vivono come una sfida personale, altri come un momento di meditazione in movimento. In entrambi i casi, è un incontro con se stessi.
E anche la scienza continua a studiarla. Dalla biomeccanica del passo alle endorfine che generano la sensazione di benessere, ogni corsa racconta qualcosa del nostro corpo e della sua straordinaria capacità di adattarsi.
Ogni passo è una questione di forze
Correre è un gesto naturale, uno dei primi che si imparano da bambini, ma dietro quella semplicità si nasconde un equilibrio complesso di forze e movimenti. Ogni volta che il piede tocca il suolo, il peso dell’intero corpo viene concentrato su una sola gamba. In quel momento entra in gioco uno dei principi più noti della fisica: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Quando il piede spinge contro il terreno, il terreno risponde con una forza opposta che risale verticalmente lungo tutto il corpo. È una sorta di “rimbalzo” invisibile che si propaga fino alla colonna vertebrale, coinvolgendo muscoli, articolazioni e tendini. Se questo scambio di forze è ben distribuito, la corsa risulta fluida e naturale. Ma basta poco: un appoggio errato, una postura inclinata, una scarpa inadatta per rompere l’equilibrio e trasformare quel gesto armonico in una fonte di microtraumi.
Gli errori più comuni e come evitarli
Le forze verticali che attraversano il corpo durante la corsa agiscono anche sulle ginocchia, che fungono da punto di leva tra la parte inferiore e quella superiore della gamba. Quando queste forze si combinano con piccole rotazioni involontarie, soprattutto se il piede appoggia in modo scorretto, si può generare una tensione eccessiva su articolazioni e colonna vertebrale. Da qui derivano molti dei dolori che spesso vengono attribuiti “alla schiena” ma che, in realtà, nascono da un cattivo allineamento o da una postura poco efficiente
.Per evitare problemi, è importante curare alcuni aspetti fondamentali: scegliere scarpe adatte al proprio tipo di appoggio, mantenere la schiena dritta ma rilassata, e cercare di distribuire bene il peso in ogni passo, senza “atterrare” bruscamente. Anche un terreno troppo duro può amplificare gli impatti. In generale, la corsa non fa male alla schiena se viene praticata correttamente, può rinforzare i muscoli di supporto e migliorare la postura nel tempo. Le indicazioni fornite hanno finalità divulgative. Prima di intraprendere qualsiasi attività sportiva o programma di allenamento è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato, come un fisioterapista o un medico sportivo.
