Antartide, questo ghiacciaio si era ritirato di oltre 8 km e nessuno sapeva perché: ora il grattacapo potrebbe avere una risposta

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Dopo tanto tempo, è arrivata la risposta. C’è un motivo ben preciso e non è più un mistero se questo ghiacciaio si è ritirato.

Il ritiro dei ghiacci è uno dei segnali più evidenti del riscaldamento globale: ghiacciai di montagna, calotte polari e banchi di ghiaccio marino stanno perdendo volume e superficie a una velocità mai registrata prima.

Quando i ghiacci si sciolgono, aumentano i livelli del mare, mettendo a rischio città costiere, isole e intere comunità. Allo stesso tempo, la perdita di superfici riflettenti accelera ulteriormente il riscaldamento, perché la Terra assorbe più calore invece di rimandarlo nello spazio.

Il ritiro dei ghiacci altera anche gli ecosistemi: animali come orsi polari, foche o pinguini perdono habitat e fonti di cibo, mentre fiumi e laghi alimentati dai ghiacciai cambiano portata e stagionalità, influenzando milioni di persone che dipendono da quelle acque.

Non è un processo distante nel tempo: sta accadendo ora, documentato da satelliti, spedizioni scientifiche e dati climatici.E se non si ridurranno drasticamente le emissioni di gas serra, gli scienziati prevedono che molte masse glaciali scompariranno nel giro di pochi decenni.

Che cosa sta succedendo?

Nel mondo dei ghiacci antartici succedono cose che fino a poco tempo fa sembravano roba da futuri documentari catastrofisti. Un esempio è il ghiacciaio Hektoria, che fino a ieri qualcuno avrebbe definito “stabile”, o quantomeno non tra i più minacciati. E invece, in un periodo sorprendentemente breve, ha iniziato a ritirarsi a velocità record, lasciando gli scienziati un po’ spiazzati

Non si parla di erosione lenta e costante, ma di chilometri interi letteralmente “svaniti” in pochi mesi, come se qualcuno avesse “premuto sull’acceleratore”. A rendere la storia ancora più inquietante è il fatto che questo non riguarda solo il ghiaccio in sé, ma tutto ciò che gli sta dietro: livelli del mare, ecosistemi, previsioni climatiche e perfino la nostra idea di quanto tempo ci resti per reagire. 

Una storia incredibile

Secondo i dati raccolti, come riportato dalla BBC, l’Hektoria Glacier ha perso circa 8 chilometri in soli due mesi tra novembre e dicembre 2022, arrivando a un totale di 25 chilometri di arretramento nel giro di quindici mesi tra inizio 2022 e marzo 2023. È un ritmo mai osservato nella storia moderna per un ghiacciaio “appoggiato sul fondale” e non completamente galleggiante, il che significa che ogni frammento perso contribuisce in modo diretto all’innalzamento dei mari.

L’elemento chiave sembra essere la morfologia del fondale: una sorta di pianura sommersa che, man mano che il ghiaccio perdeva massa, ha permesso alla lastra di sollevarsi e diventare improvvisamente instabile. Da lì in poi, il fronte si è fratturato rapidamente, innescando distacchi su larga scala (calving) che hanno accelerato il collasso.

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