Al bar bevi prima l'acqua o il caffè? Sicuramente hai sbagliato in tutti questi anni: lo dice la fisica

Un’abitudine perfettamente radicata nelle nostre vite: eppure in moltissimi la eseguono all’opposto di come si dovrebbe. Non è un fatto di costume, ma di scienza
Un gesto che esprime l’italianità come pochi altri, poiché coniuga il piacere all’incontro e all’unione, evidenziando come lo stile di vita italiano si concentri spesso su cose semplici, ma mai banali, intervallando ai doveri della quotidianità anche i piaceri.
Infatti, il più delle volte, quando si parla di pausa caffè si fa riferimento all’interruzione momentanea dal proprio studio o dalla professione che si sta svolgendo per staccare un attimo la mente, magari scambiando quattro chiacchiere con i propri colleghi e scaricando la tensione.
Il tradizionale caffè al bar, d’altronde, è uno dei più comuni pretesti che utilizziamo per darci appuntamento con qualcuno, che si tratti di amici, lavoro o frequentazioni di altro tipo, soprattutto durante determinate ore del giorno.
L’usanza, nello specifico, vuole che ad una tazzina di caffè espresso ristretto, con zucchero o meno a seconda delle preferenze di ciascun consumatore, vada abbinato un bicchiere di acqua, in genere naturale.
Il perché di questa abitudine
E nonostante praticamente tutti sono abituati a bere l’acqua dopo aver consumato il caffè, per “ripulire” la bocca e rinfrescare la gola, ecco che questa abitudine potrebbe essere destinata ad uno sconvolgimento totale, seguendo le indicazioni forniteci dalla scienza.
Provate a bere la vostra tazzina di caffè con il naso tappato, almeno fino a metà, finendola con il naso libero, come la assaporereste di solito: vi renderete conto di una differenza abissale al palato, data dalla presenza di sostanze capaci di attivare le papille gustative correlate a sapori quali acido, dolce e amaro, come caffeina e chinina.
In conclusione, prima l’acqua o il caffè?
Ma il caffè possiede anche delle molecole odorose volatili che raggiungono il nostro naso evaporando, fino a penetrare verso i ricettori interni e proprio attraverso le vie retronasali abbiamo la possibilità di odorare. Quando il retrogusto di caffè resta in bocca anche dopo averlo consumato vuol dire che sulle membrane degustative si sono depositati oli e altri rimasugli.
Se volessimo degustare il caffè alla perfezione, in altre parole, l’acqua dovrebbe essere bevuta prima dell’ingestione del “protagonista”, perché ci aiuta a ripulire la bocca dagli alimenti che abbiamo consumato precedentemente, ma nel caso in cui il gusto del caffè non ci abbia soddisfatto, o più in generale non si sia grandi amanti del suo retrogusto amaro, ecco che l’ingestione successiva dell’acqua potrebbe rivelarsi più appropriata.
